I Figli di Lilith

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Blaine
icon13  view post Posted on 15/10/2009, 19:30




Ciao care Twilighters,voglio proporvi una storia di vampiri che stò scrivendo di mio pugno che non riguarda il mondo di Twilight.spero che apprezziate comunque il mio racconto. Vi posterò qui il primo capitolo,così mi direte cosa ne pensate,brevemente vi scrivo una piccola prefazione della storia.

John e Katrine sono due fratelli legati da un bene profondo e indissolubile che ha fatto sviluppare in loro una profonda empatia.Sono sempre stati insieme,condividendo ogni cosa della loro vita.
Nonostante dopo il diploma si sono dovuti dividere per studiare all'università,il loro filo d'arianna li ha sempre tenuti uniti.
Da un pò di tempo John ha iniziato ad avere strani incubi collegati alla misteriosa sparizione di sua sorella,avvenuto qualche giorno prima.
Buona lettura


-I Figli di Lilith -

-1-
Nebbia,una immensa e densa coltre bianca aveva inghiottito ogni cosa e nonostante la luce della mia piccola torcia nel taschino del giubbotto,vedevo solo una lontana ed inquietante oscurità,niente di più. Faceva freddo,dalla mia bocca usciva la condensa del fiato ad ogni mio respiro. Il ticchettio lento dei miei anfibi echeggiava nel nulla,tenevo ogni mio senso al limite della percezione,restavo in attesa. Un suono,lontano e confuso,nonostante il mio udito fino non riuscivo a capire da dove provenisse,mi fermai. Mi concentrai su quel suono,di solito chiudere gli occhi o fissare con intensità un punto mi aiuta in questa pratica,ma adesso era inutile visto che non c’èra proprio niente da poter guardare. Ora lo sentivo più chiaramente, ebbi l’impressione che la sua fonte si fosse avvicinata a me. Restavo in allerta,il mio cuore batteva in modo ritmico e lento. calcolai che doveva trovarsi ad approssimativamente trenta passi da me,verso sinistra,mi girai lentamente in quella direzione. adesso riuscivo a vedere nella coltre una sagoma nera ancora non riuscivo a capire di cosa si trattasse. una cosa era chiara,era lei la fonte di quel suono,che ora riuscivo a sentire meglio,aveva qualcosa di famigliare. Solo dopo averlo ascoltato con molta attenzione,capì di cosa si trattava. Una voce di donna,intonava la melodia che mia madre cantava sempre a me e alla mia sorellina quando eravamo piccoli. Il cuore mi arrivò in gola quando riconobbi anche la voce,era inconfondibile,non avrei mai potuto dimenticarla,quella era la voce di mia sorella.
“Katrine! Sei tu?” dissi rivolgendomi alla sagoma davanti a me,appena pronuncia il suo nome smise di cantare e si mise a correre nel fitto della nebbia. Grazie alla prontezza dei miei riflessi scattai subito verso di lei,correvo a più non posso eppure vedevo sempre fissa la sagoma che avanzava nella nebbia,senza mai raggiungerla,poi scomparve del tutto,mi fermai di colpo,l’avevo persa.
“Dannazione!” esclamai,avevo il fiatone,qualunque cosa fosse stata non era la mia Katrine,non poteva essere così veloce. Mi ripresi in fretta e la melodia ricominciò,questa storia non mi piaceva affatto,questa volta il suono era molto vicino,proveniva dietro di me,mi voltai di scatto. Davanti a me la sagoma prese ad avanzare nella nebbia,poi si rivelò ai miei occhi. Non potevano esserci dubbi,quella era proprio Katrine,d’istinto feci per avvicinarmi a lei per abbracciarla,ma mi fermai subito,c’era qualcosa di strano.
Katrine continuava a intonare la melodia senza però pronunciare le parole,la sua voce era dolce e soave. Il suo aspetto aveva qualcosa di diverso,i suoi capelli erano lunghi e con i riccioli,cosa strana perché a lei piaceva portarli poco più lunghi delle spalle e li stirava sempre,però anche così stava molto bene,osservai bene il suo viso,i suoi lineamenti avevano qualcosa di diverso,sembravano più rilassati e sottili rendendolo ancora più bello del normale,a dire il vero quasi faticai a credere che fosse lei,perché era diventata bellissima,come se le sue caratteristiche si fossero accentuate,ma ciò che mi colpì più di ogni altra cosa erano i suoi occhi. La sua iride non era più castana,adesso erano cremisi,con pagliuzze violacee,il colore era così intenso che sembrava stessero brillando di luce propria,il suo sguardo mi produceva un effetto strano,mi sentivo,intontito,facevo fatica a non guardarli,quasi mi veniva voglia di lasciarmi andare,sentivo il desiderio di abbandonarmi sul divano come se fossi tornato stravolto dal lavoro. La mia ferrea forza di volontà si impose sul mio corpo,cosa diavolo stavo facendo?.
“Katrine! Sei davvero tu?” smise di cantare,mi osservò con il suo sguardo penetrante,poi mi fece un sorriso molto sensuale,mostrando una fila di denti bianchissimi,mi colpì un dettaglio curioso: i suoi denti canini,erano strani,lunghi e aguzzi come se appartenessero ad un predatore,quel pensiero mi fece rabbrividire,ma scaccia quel pensiero. Mi parlò con la sua voce dolce e suadente.
“John,vieni da me.” non era una richiesta,sembrava una ordine,ma il tono della sua voce sott’intendeva altro,andai da lei e l’abbracciai con vigore.
“Katrine!,come sono contento di averti ritrovato!,ma che fine avevi fatto?,sei sparita così senza dire niente a nessuno!,mamma e papà erano molto preoccupati,e pure io!.” Quasi tremavo da quanto ero felice di poterla tenere ancora tra le braccia,lei era li con me,l’avevo trovata,anche lei mi teneva stretto a se,massaggiandomi la schiena,passava la mano lentamente sulla pelle nera del mio giubbotto.
“Non ti preoccupare,adesso siamo di nuovo insieme” mi disse lei,mi sorrise ancora,era davvero bellissima,sono sempre stato orgoglioso e soprattutto molto geloso della mia sorellina,ricordo che una volta avevo spezzato di netto il braccio ad un idiota che la importunava quando eravamo al college,chiunque posasse solo lo sguardo su di lei doveva pagarne le conseguenze e siccome lei come mia madre è sempre stata una ragazza davvero molto bella,sono stati molti i poveracci che hanno dovuto subire i miei attacchi di gelosia,le avevo reso la vita impossibile,addirittura aveva smesso di vedersi con quei pochi ragazzi che frequentava a causa mia,c’è anche da dire che fortunatamente lei non era di certo una civetta,tutt’altro era davvero molto selettiva con i ragazzi,ha sempre avuto gusti sofisticati e difficili,un po’ come me in fatto di donne,dev’essere una specie di vizio di famiglia. Mi accorsi,tramite il contatto con la sua pelle che era fredda,la cosa non mi stupì visto che indossava un vestito leggero da sera di colore rosso,le stava davvero molto bene,sembrava una modella di fama internazionale durante una sfilata,quel vestito le metteva in risalto il fisico snello che sembrava fosse stato scolpito,essendo mia sorella non avevo mai fatto caso a questi dettagli,ma ora,non so perché c’era qualcosa di strano in lei,mi sentivo come se fosse stata una estranea,era davvero ridicolo.
“Katie,sei gelida!,ti sembra il modo di vestirsi con questo freddo?,dai vieni qui,mettiti questa.” Le dissi in tono apprensivo,mi sfilai il giubbotto di pelle e gli e lo misi attorno alle spalle,lei infilò le braccia nelle maniche ,poi lo chiuse. Rimasi solo con la maglietta bianca a maniche corte.
Wow,pensai,non so perché ma mi sembrava ancora più bella. Iniziai a frizionarle le spalle con le mani.
“Va meglio adesso?” rise.
“John,sei sempre il solito,ti preoccupi troppo per me.” disse lei
“Bhe se tu non sparissi così di punto in bianco magari mi rilasserei un po’ di più!.”rimbeccai.
“Mi dispiace zuccherino,ma ho dovuto farlo.” Aggrottai la fronte.
“Che intendi dire?,senti,adesso andiamocene di qui,torniamo a casa,mi spiegherai tutto strada facendo.” Le dissi prendendola per mano,la sensazione del contratto fu brusca,la sua mano sembrava un pezzo di ghiaccio.
“No,John. Tu non puoi capire.” Mi disse in tono serio,il suo sorriso si spense,ora il suo volto era inespressivo,sembrava la statua di una dea,perfetto.
“Hey ma che significa che non poso capire?” le cose non quadravano affatto.
“Senti Ketie,qualunque cosa stia succedendo,la risolviamo insieme,come sempre,adesso sono qui con te,quindi non devi più preoccuparti,coraggio sputa il rospo cos’è questa storia?”
Scosse la testa,poi mi abbracciò.
“Non aver paura John,presto sarà tutto finito.” Mi disse sussurrando all’orecchio. Quel sussurro mi fece accapponare la pelle,ebbi l’i pressione che la temperatura si fosse abbassata ancora di più. sentì le sue labbra avvicinarsi al mio collo,un brivido mi attraversò il corpo,poi mi diede un bacio sul collo,dolce e lungo.
Ma che diavolo sta succedendo? Pensai,ero incapace di fare qualsiasi cosa,e ciò che mi sconvolse era che mi piaceva,poi con la coda dell’occhio vidi qualcosa ma era tutto confuso,sentì all’improvviso un forte dolore sul lato del collo,come se qualcosa di appuntito mi avesse appena perforato la carne e avesse raggiunto l’arteria carotide,il dolore durò solo un istante,poi non sentì più niente,anzi,mi piaceva, il mio corpo si abbandonò,ma non caddi,mi sentivo sospeso,era bellissimo,Katrine mi teneva stretto tra le sue braccia e intanto la sentivo succhiare il mio collo,un calore improvviso mi invase il corpo,poi sentì qualcosa di bagnato iniziare a scendere lentamente lungo il mio collo,alzai lo sguardo e vidi Katrine,mi sovrastava e mi osservava con i suoi occhi ancora più rossi,mi stava sorridendo,le sue labbra erano rossissime,piene e sensuali,bagnate da una strana sostanza di colore blu elettrico,poi si chinò su di me,dalla sua bocca semi aperta usci un delicato profumo di miele che mi inebriò,avvicinò il suo viso al mio e sfiorò le mie labbra con le sue,erano morbide e delicate come petali di rosa,poi mi diede un bacio,appoggiò la sua bocca sulla mia. Era un bacio dolce,era molto bello,mi sentivo felice,come se non fossi più li,la mia mente era altrove ed assisteva a quella scena,sentì i suoi denti mordermi leggermente il labbro inferiore,poi si staccò dalla mia bocca,sul viso aveva dipinta una espressione indecifrabile,era eccitazione mista a passione,i suoi occhi erano due rubini con dentro un? anima di fuoco,il suo sguardo era famelico,mi sentivo completamente impotente,Ketie,ma cosa stai facendo?pensai,si passò un dito sulle labbra,raccogliendo quella strana sostanza che sembrava succo di mirtilli ma di colore blu elettrico,poi me lo passò sulle labbra,mi accarezzò il viso e affondò di nuovo i suoi canini aguzzi nella carne del mio collo,cercai di urlare,sentì l’aria uscire dai polmoni mentre la mia vista si affievoliva,vedevo solo il bianco della nebbia,su tutto calarono le tenebre.
 
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vampira.92
view post Posted on 15/10/2009, 19:46




:) :foto: :belloo: :uaaaaa: :love: :occhioni: :tarzan: :sbav: :sangue: :love2: :oddeo: :ok: :pipi:
stupendo!!!!!!!
 
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Blaine
view post Posted on 15/10/2009, 19:53




XD wow,grazie sinceramente non mi aspettavo che piacesse.grazie davvero,visto che ti è piaciuto ti dedico il primo capitolo. un bacione!
 
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ISAB77
view post Posted on 19/10/2009, 18:22




caspita, ben scritto!!! veramente bello!! ma i due, sono gemelli?
:pipi: continua :occhioni:
 
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Blaine
view post Posted on 20/10/2009, 19:21




-2-
Mi sveglia di soprassalto,spalancai gli occhi nel buio,mi sentivo confuso,lungo la schiena nuda sentivo i sudori freddi scivolare lentamente,il mio cuore picchiava all’impazzata e per un attimo temetti che potesse sfondarmi la gabbia toracica. I miei scatti di terrore svegliarono bruscamente anche Rose,la mia ragazza.
“Oh mio dio!,amore che hai?!” aveva lanciato un piccolo grido,si era impaurita. Respiravo lentamente,avevo il fiatone,mi imposi la calma,raccolsi il viso tra le mani. Sentì la calda mano di Rose accarezzarmi la schiena.
“Amore,hai avuto un altro incubo?” restai in silenzio per qualche istante,poi quando mi sentì pronto annuì con la testa. Rose mi abbracciò e mi diede un bacio sulla spalla.
“Calma,calma…Adesso ci sono io,hai voglia di parlarne?”
Tolsi le mani dal viso.
“Vado un attimo a sciacquarmi il viso amore,torno subito.” Le dissi cercando di mantenere il tono calmo
“Ok,ti aspetto.” Disse lei. Mi alzai dal letto ed andai in bagno,prima di entrare accesi la luce,andai al lavandino e feci scorrere l’acqua fredda,poi immersi il viso sotto il getto gelido,sentivo ogni pensiero congelarsi,amavo questa sensazione,restare sospesi nel nulla e non pensare più a niente. Chiusi il rubinetto e mi asciugai il viso con la salvietta accanto al lavandino,tamponai per bene la pelle,poi osservai la mia immagine riflessa nel grande specchio del muro,non notai nulla di particolare se non che avevo le guancie rosse per il freddo dell’acqua e orribili occhiaie nere sotto agli occhi,orami era da quasi una settimana che non riuscivo più a dormire per colpa degli incubi,esattamente da quando mia sorella Katrine è scomparsa.
Le circostanze sono state sospette sin da subito,mia madre mi chiamò allarmata Domenica scorsa mentre ero via con Rose per il week-end. Mamma mi disse che non riusciva a chiamare Katrine e le rispondeva sempre la segreteria telefonica,all’inizio le dissi di non preoccuparsi e non ci feci caso perché è sempre stata un tipo apprensivo. Insistette che provassi a chiamarla pure io,in effetti nemmeno a me rispose. Martedì mattina venni contattato da un ispettore dell’F.B.I che mi informò della presunta sparizione di mia sorella. Sentivo che qualcosa non andava,il mio istinto mi stava avvertendo,ma per la prima volta non li diedi retta,mi sono lasciato andare ed è successo questo,continuo a pensare che se mi fossi comportato diversamente,avrei potuto accorgermi che qualcosa non andava,sarei andato da lei e avremmo sistemato le cose insieme,qualsiasi cosa fosse,come facevamo da sempre. Mi sentivo in colpa,non avevo fatto nulla per impedire che accadesse,anche se eravamo lontani da quasi cinque anni,non mi sentivo mai solo,perché sapevo che lei c’era sempre,noi due siamo sempre stati uniti da un legame empatico,sin da piccoli. Anche se abbiamo quattro anni di differenza,ci univa una perfetta sintonia,per lei poi sono sempre stato un idolo,soprattutto quando eravamo bambini. Sapevamo sempre cosa provava l’altro,non solo,intuivamo anche i nostri reciproci pensieri. Sapevo che lei mi stava cercando,in qualche modo ho iniziato a credere che i miei incubi nascondano qualcosa,come dei messaggi,ultimamente ho passato tutto il tempo a ragionare su questa teoria e anche se può sembrare una cosa da fantascienza,dentro di me sapevo che era così,dovevo solo interpretarli,per quanto terribili fossero.
Fissavo con insistenza il mio viso riflesso nello specchio,i miei occhi verdi avevano la pupilla stretta a causa della forte luce della lampada alogena,sono molto belli,chiunque incontri li nota subito e ne rimane colpito hanno una specie di potere ipnotico su chi li osserva. La mia attenzione venne catturata da qualcosa sulla mia bocca,fu solo questione di pochi attimi,ma mi parve di vedere un leggero alone azzurrino che venne assorbito dalla pelle delle labbra. Battei le palpebre e osservai meglio,non c’era niente,probabilmente era stata la suggestione del sogno,non poteva essere che così,però sentivo il mio istinto scattare dentro di me,magari era solo la mia immaginazione,ma se mi aveva procurato quella reazione,non era un dettaglio da trascurare. Mai,mia più commetterò l’errore di non ascoltare il mio istinto.
Tornai in camera da letto,Rose mi aspettava sotto le coperte,aveva acceso la luce della lampada sul suo comodino,mi sorrise appena entrai nella stanza. Mi rinfilai sotto le coperte e ci abbracciammo,lei iniziò ad accarezzarmi il viso.
“Come stai?” mi chiese,era preoccupata,il che era comprensibile. Annuì leggermente con la testa.
“Meglio,grazie.” Cercavo di apparire calmo,ma le risposi in tono freddo.
“Tesoro,mi dispiace tanto,hai sognato ancora tua sorella vero?”
“Si,è stato terribile. Mi trovavo in mezzo alla nebbia,e lei mi attirava cantando,poi quando l’ho raggiunta…” mi fermai,non me la sentivo proprio di raccontare il resto,Rose mi osservava con i suoi occhi da cerbiatta,avvicinò il viso al mio e mi diede un dolce bacio,nel momento in cui le nostre labbra si toccarono nella mia mente rivissi l’attimo in cui Katrine mi stava baciando con la bocca piena di sangue…del mio sangue,istintivamente respinsi Rose. Il mio gesto la fece restare interdetta,nei suoi occhi vidi dispiacere,delusione ma anche tanta preoccupazione. Mi vergognai di aver reagito così.
“Perdonami,io…”
“John,che ti sta succedendo?,amore non puoi continuare così,è da quasi una settimana intera che non dormi per colpa degli incubi,e poi durante il giorno sei sempre distratto,ti comporti come se avessi la mente altrove e la cosa peggiore è che cerchi di fingere che vada tutto bene e non ti confidi con me,io sento che ti stai chiudendo completamente e non so che fare per aiutarti,vorrei starti accanto ma tu…”
“Scusami tesoro,è che...non riesco a non pensare a Katrine,sento che le è successo qualcosa e non so cosa fare,non so dove cercarla,l’altro giorno quando mi ha chiamato mia madre non feci caso alle sue parole,ma sentivo che qualcosa non andava e non ho fatto niente.” Strinsi le lenzuola tra le dita,evitando lo sguardo di Rose,lei mi strinse forte a se.
“Amore,non dirlo nemmeno per scherzo,nessuno poteva saperlo,è stata una disgrazia,ma vedrai che la ritroveranno,non devi sentirti in colpa perché tu non hai fatto niente.”
“E’ proprio questo il problema.” Dissi freddamente. Rose mi coccolò per un po’ fino a che non ci addormentammo entrambi. Il mio sonno fu privo di sogni.
La mattina dopo era Venerdì,ed essendo il mio giorno libero solitamente non mi alzo presto come tutte le mattine ma dormo fino alle 9-9:30,tuttavia non riuscivo proprio a dormire,così mi alzai dal letto,facendo attenzione a non svegliare Rose,poi andai in cucina per preparare la colazione.
Cucinare è una cosa che mi piace moltissimo,iniziai a coltivare questo piccolo hobby quando ancora andavo al college,mia madre è una cuoca eccezionale ed è stata un’ottima maestra,andando a vanti mi sono appassionato e ora so preparare pietanze molto gustose,soprattutto piatti della nostra terra originaria l’Italia. tutti mi dicono che dovrei fare il cuoco e che ho talento,ma sinceramente non mi sono mia visto bene a stare dietro i fornelli per tutto il giorno.
Al mattino non mi piace mangiare pesante,così preparai uova strapazzate e pancetta abbrustolita per Rose mentre io mi accontentai di una tazza di caffè nero con una fetta di crostata ai frutti di bosco avanzata,l’avevo preparata l’altro giorno per Rose,perché so che le piace tanto.
Rose arrivò in cucina proprio quando le sue uova erano quasi pronte. Mi si avvicinò e mi abbracciò da dietro,mentre ero intento a girare le uova con la paletta.
“Buon giorno amore,mmm che profumino!.” Mi disse e mi diede un bacio sulla bocca,indossava solo la mia camicia. Le sorrisi.
“Ciao dolcezza,ti ho fatto la colazione.” Le dissi in tono dolce,mi sentivo ancora in colpa per quello che era successo questa notte. Preparai il suo piatto e lo servì con un bel bicchiere di succo d’arancia spremuta a mano.
Mangiammo in silenzio,lei era ancora intontita dal sonno,mentre mangiava spesso si imbambolava tenendo gli occhi aperti come due fessure,aveva una faccia buffissima. Sbadigliò rumorosamente.
“Oggi pomeriggio pensavo di andare a fare un po’ di shopping,ti và di venire con me? così per distrarsi un po’.” non avevo voglia di uscire,preferivo stramene da solo,avevo bisogno di riflettere,le cose mi stavano scivolando di mano e dovevo fare qualcosa,nei giorni scorsi le ricerche dell’F.B.I erano andate avanti,ma avevo la sensazione che stessero seguendo la pista sbagliata,così decisi di iniziare a cercarla personalmente,ero stanco di aspettare e in genere sono sempre stato un tipo piuttosto impulsivo.
“Amore,non me la sento proprio,preferisco starmene a casa a riposare.” Cercai di essere credibile,Ros emi conosceva bene e non era difficile per lei capire quello che avevo intenzione di fare,per fortuna questa volta mangiò la foglia,nonostante tutto il mio aspetto emaciato a causa delle notti passate insonni mi diedero una mano a rendermi convincente.
“Bravo amore,fai bene,hai davvero bisogno di calmarti e di dormire,purtroppo nessuno di noi può fare niente per Katrine,dobbiamo solo aspettare che la trovino presto.”
“Hai ragione.” Dissi reggendole il gioco.
Dopo colazione Rose si preparò ed uscì di casa per andare al lavoro.
“Buona giornata amore,ci vediamo stasera.” Le dissi.
“Ok,ti chiamo più tardi verso l’ora di pranzo così ti lascio dormire,a stasera tesoro.” Ci baciammo,poi lei prese le scale e io chiusi la porta di casa.
Passai la mattina a ragionare sui miei incubi e su quali elementi potessero avere in comune tra loro,nei miei sogni incontravo sempre Katrine in luoghi solitari,spesso c’era la nebbia e faceva freddo,l’atmosfera era cupa e lei anche se in apparenza sembrava quella di sempre,poi manifestava atteggiamenti strani,ambigui,come se cercasse di ammaliarmi come se stesse giovando,si comportava esattamente come un predatore ed io ero la sua preda.
Avevo bene in mente da dove dovevo iniziare ad indagare,decisi di prenotare un biglietto aereo su internet per andare a New York,dove viveva lei,sapevo che condivideva la stanza al Fordham University Lincoln Center Campus con una sua amica di studi,l’ho anche incontrata diverse volte,si chiama Jennifer.
Preparai il mio bagaglio che consisteva in una piccola valigia trolley,misi dentro un cambio completo,e poche altre cose utili,prima di andarmene scrissi qualche riga a Rose,le lasciai il biglietto sul tavolo della cucina. Partì dal Ronald Reagan Airport,alle 11:55 con il volo ,il viaggio durò circa un’ora e undici minuti, ne approfittai per sonnecchiare un po’,arrivai alle 13:00 precise al New York J F Kennedy International Airport.
Appena fuori dal terminal prendo subito uno dei Taxi in sosta accanto al marciapiede
“Mi porti al Lincoln Center University Campus per favore.”
“Ok capo!”
il tassista è uno straniero,dall’aspetto sembra essere di origine medio orientali,l’ho intuito anche dal suo accento,a dire la verità non sono convinto che conosca più di tanto l’inglese.
Dal finestrino osservo la città,New York è molto grande e dispersiva,ricordo che da bambino i nostri genitori avevano portato me e Katie a visitare alcuni parenti a Little Italy,nella “grande mela”,oltre alla classica salita sulla cima della statua della libertà e Time Square,facemmo l’intero giro delle principali attrazioni che New York offre.
Circa mezz’ora dopo arrivai al Campus,pagai il tassista,presi il mio bagaglio e mi incamminai verso gli edifici dell’università,alla Reception tentai di rintracciare la stanza di mia sorella,sperai di trovare li Jennifer.
Il campus è davvero enorme,non ho difficoltà a muovermi all’interno visto che ho terminato da poco l’università,in poco tempo raggiungo la stanza di katie nel dormitorio,mi fermo davanti alla sua stanza,la numero 206,busso. Dopo alcuni istanti di silenzio sento dei rumori dal’altra parte,c’è qualcuno dentro alla stanza,una voce di ragazza risponde.
“Chi è?”
“Jennifer!,sono John,il fratello di Katrine.” Fece scattare la serratura ed aprì la porta all’istante. Sulla soglia si presentò Jennifer con aria sorpresa,evidentemente non sia spettava certo di vedermi,mi si avvicina per salutarmi con un breve abbraccio.
“John!,ciao,cosa ci fai qui? Non mi aspettavo di vederti!.” Jennifer è una ragazza piuttosto carina,è bionda e ha due occhi color ghiaccio molto belli,è più bassa di me ed ha un corpo atletico e snello,katrine una volta mi disse che aveva posato per alcune copertine di una qualche rivista di moda. Katrine ci presentò tre anni fa in occasione di una visita che le feci,mi confessò anche di piacere a Jennifer,però lei non ha mai avuto il coraggio di dichiararsi apertamente,ad ogni modo anche se la trovo una ragazza piacevole,non è affatto il mio tipo,forse però avrei potuto sfruttare questo elemento a mio vantaggio,Jennifer era la migliore amica di Katrine e se giocavo bene le mie carte,forse potevo ottenere informazioni preziose,magari che non aveva rivelato all’F.B.I o anche dettagli che erano stati tralasciati.

 
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vampira.92
view post Posted on 21/10/2009, 14:51




belissima!!!!! sono curiosa continua
 
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Blaine
view post Posted on 22/10/2009, 16:50




-3-

“Ciao Jennifer,scusa se piombo così all’improvviso,ma ho bisogno di parlare con te.” Le dissi senza mezzi termini,la sua espressione era ancora più sorpresa,rimase immobile sulla soglia.
“Posso entrare?” le chiesi con gentilezza.
“oh,ma si certo,vieni entra,entra pure.” La mia presenza la imbarazzava,si fece da parte per farmi passare,poi chiuse la porta dietro di se. La camera era piuttosto piccola e parecchio in disordine,Katrine si lamentava spesso della confusione che dispensava Jennifer,il suo letto era sfatto,su di esso giacevano vestiti e libri,la sedia vicino al letto era coperta di altri indumenti,sullo schienale era perfino appoggiato un reggiseno,mio dio come poteva Katrine convivere con una persona così disordinata? Prorpio lei che è una vera maniaca dell’ordine,immaginandomi scenette di loro due che discutono scherzosamente in quel caos mi venne da sorridere…la mia Katie,mi mancava tantissimo,non era il momento di distrarsi,non ero certo venuto per una visita di cortesia.
“Hem,scusami,io non mi aspettavo certo di vederti…hem,non fare caso al casino.” Disse Jennifer,mentre prendeva in mano manciate di vestiti e li gettava dentro all’armadio,troppo tardi pensai. Jennifer cercò di liberare la sedia per me,ma con il gomito urtò le boccettine di smalto e di acetone sul tavolo,il contenuto si versò sul blocco di appunti li accanto,combinando un disastro degno di un’opera di contemporanea.
“Accidenti!,cavolo!” disse stizzita,la scena poteva essere decisamente comica se non fosse che in quel momento ridere era l’ultima cosa di cui avevo voglia,sinceramente iniziavo a pentirmi di essere venuto,ma ormai ero qui,quindi dovevo andare fino in fondo.
“Jennifer,ti devo parlare,a proposito di Katrine.” Si girò per guardarmi,mollò sul tavolo i fogli e mi prestò attenzione,intanto cercava di strofinarsi le dita per togliere le macchine di smalto.
“John,io ho già detto tutto quello che sapevo agli agenti che mi hanno interrogato,non saprei davvero come esserti di aiuto.”
“Qualsiasi cosa potrebbe essere importante,anche dei dettagli che hai tralasciato,per favore Jennifer,raccontami tutto quello che sai,dal principio.”
Rimase immobile a riflettere per qualche istante,si morsicava leggermente il labbro inferiore,un atteggiamento tipico di chi si sente timido o quando è in difficoltà.
“Ok, Katrine ultimamente era cambiata,all’inizio non ci feci caso,al contrario,perché lei si sentiva davvero molto felice,al mattino si alzava raggiante,era solare più del solito,una vera bomba di energia ed era bellissimo vederla così,di solito una ragazza si comporta così solo quando si vede con una ragazzo che le piace,infatti pensai proprio questo e quando gli e lo chiesi confermò i miei sospetti,mi disse di avere incontrato questo tipo ad una festa a cui andammo un po’ di giorni prima e avevano iniziato ad uscire di sera,la cosa mi sorprese perché…bhe la conosci,lei non frequenta molto i ragazzi,anche se qui al college parecchi ci hanno provato un casino di volte con lei,quindi era strano sapere che si vedeva con qualcuno,ma ero felicissima per lei,una cosa curiosa è che non sapeva il suo nome e così per scherzare lo avevamo soprannominato il “cavaliere misterioso”….” Si bloccò,tutti sanno che sono estremamente geloso e iperprotettivo nei confronti di mia sorella,forse a che più che di Rose,i miei occhi sono estremamente espressivi e il mio sguardo la fece trasalire,si accorse che stavo stringendo così forte il pugno della mano destra da far diventare le dita completamente bianche,il solo pensiero di Katrine che stava con un ragazzo mi faceva andare in bestia,lo so che è una cosa stupida e che lei ormai è una donna e ha diritto di vivere la sua vita,ma Katrine è una parte di me,nemmeno papà è così morboso con lei,mia madre mi ha sempre rimproverato per questo mio atteggiamento nonostante abbia ben due fratelli di cui uno molto più grande di lei e dell’altro zio,ma io e Katrine sapevamo da sempre che il nostro legame è unico Nella stanza filtrava poca luce,l’atmosfera iniziò a scurirsi lentamente mettendomi in ombra,
“Continua,per favore.” La mia voce era ferma ed apparentemente tranquilla che fece inquietare ancora di più la povera Jennifer che deglutì a forza,poi ritrovò il coraggio per continuare il suo racconto.
“S-si,hem,come ti ho detto all’inizio mi sembrava tutto normale,poi mi accorsi poco alla volta che qualcosa in lei era cambiato,sembrava stressata,diventava ansiosa,spesso se ne stava per conto suo ed iniziò a smettere per fino di uscire insieme alla sera,diceva che preferiva stare a casa per riposare,fingendo che andava sempre tutto bene,immaginai che forse le cose con il suo ragazzo stessero andando male,non sapevo di più perché smise di confidarsi con me,poco alla volta si stava chiudendo in se stessa. Poi le cose iniziarono a precipitare quando iniziò a stare poco bene,non dormiva la notte,era sempre completamente assente,si stava proprio sciupando,cercai di parlare per capire cosa non andasse,ma evitava sempre il discorso,era diventata lunatica,cosa che prima non era affatto,la vedevo sempre più debole,non veniva più a lezione perché stava a letto tutto il giorno,ho anche cercato di chiamare l’ospedale ma si rifiutò di ricevere aiuto da me,addirittura cercai di contattare te di nascosto per informarti della situazione ma se ne accorse e si arrabbiò tantissimo,era diventata una belva,litigammo e poi così,è successo così in fretta,non me ne accorsi nemmeno….era sparita…capisci? La mattina dopo non c’era più e ancora adesso non riesco a capire cosa le sia accaduto perché se voleva andarsene avrebbe portato con se le sue cose,invece è rimasto tutto come lo ha lasciato,lo so che sembra impossibile,voglio dire una persona non può sparire così nel nulla dal giorno alla notte,ma io non so dirti di più,davvero,mi rendo conto che essendo la sua migliore amica dovrei sapere ogni cosa di lei,ma i-io non so più niente! Davvero devi credermi John!” si era agitata e adesso stava per iniziare a piangere,mi avvicinai a lei,le misi una mano sulla spalla.
“Hey,ho capito Jenny,tranquilla.” Scoppiò in lacrime e mi abbracciò,sembrava che al posto delle braccia avesse due tenaglie,la abbracciai anche io,poi alzò il viso,aveva gli occhi e il naso rossi per il pianto.
“Promettimi che la ritroverai John” mi disse singhiozzando,non mi ero mai accorto di quanto fossero belli i suoi occhi,erano color del ghiaccio.
“Sono qui per questo.” Le dissi. Si asciugò il viso con la maniche del maglione,tirò su con il naso,trasse un lungo sospiro.
“Voglio aiutarti nella tua ricerca,Katrine è come una sorella per me,ma da sola non avrei mai potuto farcela,adesso che ci sei tu però mi sento sicura,farò di tutto per esserti utile. Mi sorrise,Jennifer era una brava ragazza e sapevo che le sue parole erano sincere,voleva davvero bene a Katrine,accettai il suo aiuto,in fondo le era stata vicino per questi ultimi cinque anni,sicuramente le loro esperienze potevano tornarmi utili.
“D’accorto Jenny,mettiamoci subito al lavoro.”
Passammo tutto il pomeriggio a frugare tra le cose di Katrine,non volevo perdere tempo in ricerche inutili,così per prima cosa presi la sua borsetta e la svuotai,presi il suo cellulare e passai al setaccio la rubrica e la cartella dei messaggi e delle chiamate,ma non trovai niente di strano,nella rubrica aveva solo il numero delle sue amiche,notai con piacere che non aveva numeri di ragazzi tranne il mio naturalmente,rimasi deluso,perché mi aspettare il numero di questo presunto ragazzo di Katie e i messaggi che si mandavano,invece niente,forse li aveva cancellati e il numero compariva sotto un altro nome,li controllai tutti,i numeri corrispondevano tutti a quelli veri,lo sapevo perché la maggior parte di queste persone le conosco anche io,la cosa era molto strana,che tipo è uno che esce con una ragazza e non le da nemmeno il suo numero di cellulare,pensai che forse si sentivano per chat,così passai metodicamente al setaccio l’Hard Disk del suo Laptop sfruttando i miei trucchi da hacker,speravo di trovare files interessanti,per prima cosa controllai al sua rubrica della posta elettronica,ma non trovai nulla di importante ,lessi le conversazioni archiviate dell’ultimo mese,ma non trovai nulla di rilevante,nelle sue conversazioni non aveva mai menzionato a nessuno il suo presunto ragazzo o qualcosa di correlato a lui,nemmeno sul suo Blog trovai niente,tranne diversi messaggi lasciati dai suoi amici che riguardavano inviti per alcune uscite serali. Tra i suoi documenti trovai solo appunti e files relativi ai corsi che seguiva all’università,niente di rilevante ma notai con piacere che aveva ottenuto ottimi votazioni negli ultimi esami,lei è sempre stata molto brava a scuola,io invece ero più lazzarone di lei,tuttavia ho sempre portato anche io a casa delle buone votazioni,soprattutto nelle materie scientifiche,lei invece è sempre stata appassionata delle materie umanistiche,tant’è che papà sperava che almeno lei seguisse le sue orme diventando avvocatessa,invece ha scelto di studiare letteratura. Curiosando tra le sue cartelle trovai quella che conteneva la musica in archivio,lei ascoltava un po’ di tutto,aveva diversi album di Frank Sinatra salvati,Madonna, Mark Knopfler che adoravamo entrambi,i primi album di Madonna,Celine Dion,Eros Ramazzotti,un cantante italiano parecchio famoso,Lionel Richie e poi…una cartella nominata John,l’aprì subito,dentro c’erano tutte le mie canzoni preferite,era una cosa davvero molto dolce,sorrisi tra me e me.
Mi misi a riflettere,se sul suo cellulare e sul suo computer non aveva nulla che riguardasse la relazione tra lei e questo tizio,significava che non voleva che si sapesse in giro,questa cosa mi faceva piuttosto male,perché anche io ero rimasto allo scuro di tutto,chiunque poteva pensare che fosse normale,soprattutto considerando la mia gelosia,ma Katrine mi raccontava sempre tutto,in passato mi aveva sempre parlato delle sue cotte e mi chiedeva spesso consigli in fatto di ragazzi,ed io un po’ a malincuore alla fine l’aiutavo sempre,quindi se questa volta non mi ha detto niente,significava che sotto c’era qualcosa. Avrei trovato questo stronzo,e gliel’avrei fatta pagare molto cara per quello che aveva fatto a mio sorella,avrei riportato Katrine a casa sana e salva,giurai a me stesso che non l’avrei mai più lasciata sola,questi sentimenti alimentarono ancora di più la mia determinazione. Fuori era ormai buio,per tutto il pomeriggio io e Jennifer avevamo lavorato senza sosta senza però trovare niente di interessante,tuttavia avevamo potuto scartare parecchie cose,la ricerca sarebbe diventata più mirata e quindi più facile,a costo di mettere a soqquadro l’intera stanza (anche se lo era di già senza che ci avessi pensato io) avrei trovato degli indizi. Jennifer mi si avvicinò.
“Senti John,stavo pensando che forse ci farebbe bene una piccola pausa,che ne dici se ci andiamo a mangiare qualcosa? C’è un posto qui vicino dove andavamo sempre io e Katrine.”
Non volevo fermarmi proprio adesso,però Jennifer aveva ragione,io non avevo ancora mangiato da stamattina,e l’idea di mettere qualcosa sotto i denti mi allietava.
“Va bene.” Le dissi,mi alzai dal letto di Katrine,poi rimisi in pari le lenzuola con le mani,non volevo che il suo letto fosse in disordine,era una cosa che faceva sempre essendo molto precisa ed ordinata,mentre facevo quel gesto la mia mente venne attraversata da un flash.
 
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vampira.92
view post Posted on 22/10/2009, 18:36




oddio che bello!!!!! posta presto
 
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Blaine
view post Posted on 23/10/2009, 17:49




-4-
Katrine se ne stava sdraiata sul letto,stava scrivendo sul suo squadernino dalla copertina di cuoio nero,era il suo diario segreto,sul quale riportava gli avvenimenti di ogni giorno,tingeva le sue descrizioni di mille colori,scaturiti dalla sua profonda emotività,per questo custodiva gelosamente i suoi segreti in quel diario che non faceva leggere mai a nessuno,nemmeno al suo amato fratello John,per il quale stravedeva. Lei era più piccola di lui di quattro anni,ma nonostante la loro differenza di età erano in perfetta sintonia,quando John tornava dalla scuola appena vedeva lo scuolabus giallo girare l’angolo,correva di filata giù per le scale e si appostava sulla soglia di casa per accoglierlo. John scendeva dal bus,si avvicinava sempre piano perché un po’ si vergognava di come la sua sorellina li saltava addosso avvinghiandosi con le gambe e non voleva mostrare quello spettacolo ai suoi amici che potevano vederlo dai finestrini,ma appena il bus ripartiva aumentava il passo e in un batti baleno era sotto il ballatoio della veranda. A Katrine si illuminavano gli occhi di gioia e dopo averlo salutato andavano entrambi a fare merenda,lei aspettava sempre lui per farla. Dopo la merenda uscivano e andavano a giocare sempre dietro la collinetta vicino a casa loro assieme agli altri amici che avevano la stessa età di John ma Katrine si era inserita perfettamente nel gruppo e si divertiva tantissimo,spesso giocavano a Guardie e Ladri,era il loro gioco preferito,a lei piaceva correre per i prati,nascondersi ed arrampicarsi sugli alberi,John era davvero spericolato,si arrampicava sulle grondaie,saltava i muretti e non solo,ci correva pure sopra,agile come un gatto,non era mai caduto una volta suscitando l’invidia degli altri che ogni tanto cercavano di buttarlo giù ma lui ogni volta con un agile salto evitava le loro trappole e li derideva,Katrine lo osservava sempre con ammirazione e rispetto,avrebbe tanto voluto anche fare le stesse cose ma John almeno in quello era responsabile le aveva proibito di imitarlo perché era davvero pericoloso.
“Ma perché tu puoi farlo e io no?!” protestava sempre lei
“Perché io sono capace e tu invece ti faresti solo male.”
“Non è vero,ti faccio vedere che anche io sono brava come te,guarda!”
Disse stizzita,con un agile salto afferrò il ramo più basso dell’albero e si vi salì sopra issandosi con le braccia,gli altri bambini erano attorno a loro ed osservavano la scena incuriositi,era la sua occasione di conquistarli,si sentiva eccitata,l’adrenalina le scorreva nelle vene,aveva un po’ di paura ma si fece coraggio,doveva salire sul ramo e camminarci come se fosse per terra,poi un bel salto e sarebbe arrivata sopra al muretto,quella era la parte più difficile perché la superficie del muretto era piuttosto stretta,ma osservando John molto attentamente aveva imparato a memoria tutti i suoi gesti e movimenti,sapeva che lui ogni volta per evitare di cadere atterrava prima con la punta del piede destro e si stabilizzava immediatamente mettendo la pianta dell’altro piede per il mezzo,restando in perfetto equilibrio solo su sulla gamba sinistra,senza nemmeno allargare le braccia per non sbilanciarsi. Era in piedi sul ramo.
“Scendi subito Katie! È pericoloso!” le urlò John da sotto,abbassò lo sguardo,lui la osservava con aria severa e apprensiva
“Giuro che se non scendi subito vengo a prenderti io!” lei li fece una linguaccia,poi allargò le braccia,trasse un sospiro e iniziò ad avanzare con passi incerti lungo lo stretto ramo,al primo passo sentì il cuore uscirle dal petto,un altro passo,l’appoggio non era sicuro,il corpo di Katrine si piegò sul lato sinistro sbilanciandosi pericolosamente,ma riuscì stabilizzarsi allungando il braccio destro più che potè,John sussultò,doveva fare qualcosa ma salire sarebbe stato troppo pericoloso perché avrebbe fatto muovere troppo il ramo e Katrine sarebbe caduta,doveva pensare a qualcosa e in fretta,poi li venne in mente di salire sul muretto,avrebbe afferrato Katrine appena fosse arrivata alla distanza giusta. Stava per andare,quando vide Katrine avanzare ancora,questa volta però il suo piede tremante ed insicuro scivolò dal ramo,Katrine perse completamente l’equilibrio,tirò un urlo acutissimo mentre cadeva. Muoio,adesso muoio pensò. Fu questione di attimi,John non ebbe il tempo di pensare a niente,agì d’istinto,si tuffò letteralmente sotto di lei e riuscì ad afferrarla prima che Katrine potesse toccare il suolo. Si udì il rumore del legno secco che si spezza un altro urlo. Katrine aprì gli occhi,rimase ferma per qualche istante,non sentiva dolore,alzò la testa,era a terra ma non si era fatta niente,sotto di lei giaceva John. Era riuscito a prenderla al volo,evitando l’urto,stava gemendo,aveva la faccia sprofondata nell’erba,stringeva i denti più che poteva,il volto era contratto in una smorfia di dolore.
“John,mi-mi hai salvata.” Disse Katrine debolmente,le salì il magone,e abbracciò il fratello. John urlò ancora,Katrine era spaventata.
“Che hai John,ti sei fatto male?” scoppiò in lacrime,il suo pianto era interrotto dai profondi singhiozzi.
Gli altri amici erano rimasti immobili ad osservare la scena e adesso si pararono attorno a John.
“Guardate il suo braccio!” esclamò uno
“Che schifo!”
Quando Kristen vide lanciò un urlo di terrore. il braccio di John era piegato in modo innaturale di lato,l’osso sporgeva da sotto la pelle,si era rotto. Il dolore era lancinante,così forte da bruciare come se il suo braccio fosse avviluppato dalle fiamme,sentiva dolorosissime pulsazioni come se si gonfiasse sgonfiasse ad una velocità esagerata,gemeva mentre restava immobile supino sul prato,la sua vista si annebbiò,il lamento di Katrine si mescolò con le voci degli altri bambini,mentre diventavano suoni lontani,svenne.
Quando riprese i sensi si trovava in ospedale,la finestra era aperta e lasciava entrare una leggera brezza calda,mentre il sole ormai era prossimo al tramonto.
“Mamma si è svegliato!” riconobbe la voce di Katrine,i suoi genitori si precipitarono accanto al letto,sua madre prese ad accarezzarli il viso con dolcezza.
“John!,come stai tesoro?” la sua voce tremava,quando mise a fuoco il suo viso,si accorse che aveva gli occhi rossi,doveva aver pianto molto,suo padre aveva la faccia tirata,si era spaventato molto anche lui,Katrine lo osservava in silenzio,le sue belle guancie che ricordavano due pesche bianche,erano rigate dalle lacrime che scendevano copiose dai suoi occhi castani arrossati e gonfi.
“Mamma,dove sono,cosa è successo?” chiese John con un filo di voce.
“Stai tranquillo John,purtroppo nel salvare tua sorella ti sei rotto il braccio,il dottore ah detto che ti sei fratturato il radio pochi centimetri dopo l’articolazione del gomito,te lo hanno messo a posto con un intervento e adesso hai il gesso per tenerlo fermo,hai dormito tutto il tempo,il dottore dice che sei stato fortunato e che tra qualche mese tornerà a posto.” Disse il padre,li sorrise e lo accarezzò. Katrine non si muove,resta li a fissarlo,ha paura che John non la voglia più vedere,invece John le parla.
“Come stai Katrine? Ti sei fatta male anche tu?” lei scuote la testa,non si era fatta niente,solo qualche graffio sulle gambe,scoppia di nuovo a piangere.
“S-s-s-scusami J-john, è stata tutta co-colpa mia.” Il magone le blocca la voce.
“Non ti preoccupare Katie,è solo un graffio,vedrai che guarisco presto.” le dice lui con un sorrisetto beffardo sul volto,lei si getta addosso a lui,John geme per il dolore,Katrine li da tanti baci sulle guance.
“Piano! Katrine non così,li fai male!” le dice la mamma.
“Ti prometto che non farò mai più cose pericolose e che ti ubbidirò sempre.” Li dice lei piangendo,lei le passa il dito sotto agli occhi per asciugarle le lacrime calde
Quella sera a casa Katrine trascrisse ogni cosa sul suo diario,si fermò all’improvviso sentendo il rumore di passi sulle scale,il papà stava vendendo a darle la buona notte,chiuse il diario in fretta e lo nascose sotto al materasso come faceva sempre,quello era un posto segreto e nessuno lo conosceva,nemmeno John.
Il padre entra,è un uomo alto,ha una leggera barba sfatta che li incornicia il volto,capelli neri e riccioluti,John è identico a lui da giovane.
“Katrine?,sei ancora sveglia?” le da una carezza,la vede che è triste per quello che è successo a John.
“Papà,quand’è che John torna a casa?”
“Presto tesoro,John è stato molto fortunato lo sai? Poteva farsi ancora più male e avere conseguenze peggiori.” Le dice il padre in tono severo.
“Poteva morire vero?” chiede lei.
“Si,potevate morire tutti e due,si può sapere perché avete fatto questa stupidaggine?”
“Io volevo fare vedere a John che ero brava e agile come lui.” Ammise in tono dispiaciuto.
“E’ stata una grave imprudenza,non voglio che capiti mai più e anche John non dovrà più fare certe cose,mi sono spiegato?”
Katrine annuisce con la testa,tiene lo sguardo basso.
“Si papà te lo prometto.”,lui sorride,le accarezza i capelli.
“Brava,tu e John siete tutto per me e la mamma,non dovete mai più mettervi in pericolo.” le rimbocca le coperte e le dà un bacio,poi si alza dal letto,spegne la luce e chiude la porta uscendo. Katrine rimane sola nel buio,vorrebbe che John fosse con lei adesso,il buio le fa paura ma quando c’è John è tranquilla perché sa che lui la protegge dai mostri del buio,ma adesso lui non c’era,nessuno l’avrebbe protetta,osservava le ombre proiettate sul soffitto,strinse le coperte a se,i suoi occhi esplorarono la stanza che ora appariva minacciosa ed inquietante,una grossa ombra sfrecciò davanti alla finestra,ma quando si girò per vedere cosa fosse non vide nulla,però sentiva che qualcosa la stava osservando e restava in agguato nelle tenebre.
John…aiutami!.



 
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.Louise.
view post Posted on 6/1/2010, 15:31




bellissimo! :o: :lol:
 
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9 replies since 15/10/2009, 19:30   156 views
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