| eccole ^^
Se la vita ti offre un sogno che supera qualsiasi tua aspettativa, non è giusto lamentarsi perché alla fine si conclude. (BELLA)
<<seriamente Edward>> sentii un brivido quando pronunciai il suo nome e nn ne fui contenta <<pensavo che nn volessi essermi amico>> <<ho detto ke sarebbe meglio se nn diventassimo amici, nn ke nn voglio>>
E: <<quando parlo con te mi lascio sempre scappare troppe cose, questo è uno dei problemi>> B: <<non preoccuparti, tanto non ne capisco una>> dissi io, con una smorfia.
<<prima o poi capirò>> lo avvertii <<meglio ke nn ci provi>> era tornato serio. <<perché?>> << E se nn fossi il supereroe? Se fossi il cattivo?>> sorrise <<oh.>> capii all’istante. <<sei pericoloso?>> si limitò a guardarmi, preso da una qualche emozione che nn riuscivo a cogliere. <<ma nn cattivo.>> sussurrai, scuotendo il capo. <<no, nn posso credere che tu sia cattivo>> << ti sbagli>>
ora ke sapevo del mio segreto pauroso non potevo fare niente. Perché quando pensavo a Edward, alla sua voce, al suo sguardo ipnotico, al magnetismo della sua personalità, non desideravo altro che trovarmi accanto a lui.
<<ho deciso ke nn mi importa>> sussurrai << nn t importa?>> il suo tono mi convinse ad alzare gli occhi: avevo finalmente fatto breccia al di là della maschera costruita con tanta cura. Era incredulo, la rabbia che temevo lo sfiorava appena. <<no>>
<<non voglio più sentirti dire che provi cose del genere>> disse con lo sguardo basso ma deciso. Le sue parole mi trafissero. << è sbagliato. È rischioso. Bella, io sono pericoloso.. ti prego, renditene conto>> <<no>> <<dico sul serio>> ringhiò lui <<anch’io. Te l’ho detto, non mi importa cosa sei. È troppo tardi. >> la sua voce schioccò come una frustata, sorda e secca. <<non dirlo mai>>
<<bella?>> Mi girai di nuovo e lui era lì, proteso verso di me, il suo volto magnifico e pallido a pochi centimetri dal mio. Mi si fermò il cuore. <<sogni d’oro>> il suo respiro mi soffiò sulle guance e mi stordì. Scesi dalla macchina e sono sicura, rideva.
Di 3 cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui- chissà quale e quanto importante- aveva sete del mio sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui.
Jessica: <<perciò ti piace?>> <<si>> tagliai corto <<voglio dire, ti piace davvero?>> <<si>> <<quanto ti piace?>> <<troppo>> bisbigliai <<più di quanto io piaccia a lui. Ma credo proprio di non poterci fare niente>>
<<sei davvero convinta di piacermi meno di quanto io piaccia a te?>> mormorò facendosi più vicino e inchiodandomi con i suoi occhi intensi e dorati. <<si ne sono convinta>> il silenzio iniziava a pesare. Infine fu lui il primo a parlare a bassa voce: <<ti sbagli>>
fui quasi vinta dalla folle idea di cercarlo, toccarlo, accarezzare il suo viso stupendo almeno una volta, nell’oscurità. Incrociai le braccia badando a tenerle strette e strinsi i pugni. Stavo per impazzire. I miei occhi automaticamente cercarono lui. Sorrisi come una stupida, quando mi accorsi che la sua postura era identica alla mia, i pugni stretti sotto le braccia incrociate, gli occhi che sbirciavano me. Ricambiò il sorriso, il suo sguardo riusciva a brillare anke al buio..
<<quanto è tardi?>> << è il crepuscolo>> mormorò Edward, lo sguardo puntato a ovest, verso un orizzonte coperto di nubi. Sembrava pensieroso, come se la sua mente vagasse chissà dove. Rimasi ad osservarlo, mentre i suoi occhi si perdevano la fuori, al di là del parabrezza. All’improvviso scivolarono di nuovo nei miei. <<per noi è il momento più sicuro della giornata>> disse, rispondendo alla domanda silenziosa del mio sguardo << l’ora più leggera, ma in un certo senso anke la più triste.. la fine di un altro giorno, il ritorno della notte. L’oscurità è troppo prevedibile, non credi?>> sorrise malinconico. << a me la notte piace>> dissi << se non ci fosse il buio non vedremmo le stelle>>
La nostra relazione non poteva continuare in quel modo,in equilibrio sulla punta di un coltello.Prima o poi saremmo caduti,da una parte o dall'altra della lama, e ciò dipendeva esclusivamente dalle sue scelte, o dai suoi istinti. Io avevo preso una decisione prima ancora di rendermene conto razionalmente ed ero pronta a rispettarla fino in fondo. Perché niente era per me più terrificante, più straziante, del pensiero di allontanarmi da lui. Era impossibile.
Sedevo lì, il viso cinereo e gli occhi sbarrati, un uccellino ipnotizzato dallo sguardo di un serpente.
<<avevo paura perché.. per, ecco, ovvi motivi, non posso stare con te. Ma d’altro canto vorrei stare con te molto, molto più del lecito>> << si, non c’è dubbio, è una paura legittima voler stare con me. È tutto fuorché una scelta vantaggiosa>> lo guardai accigliata. << avrei dovuto lasciarti perdere tempo fa>> sospirò << dovrei lasciarti adesso. Ma non so se ci riuscirei.>> << non voglio ke tu mi lasci>> mormorai accorata, abbassando lo sguardo per l’ennesima volta. << il che è precisamente la migliore ragione per andarmene. Ma non preoccuparti, sono una creatura essenzialmente egoista. Desidero troppo la tua compagnia per comportarmi come dovrei.>>
"Vedi, ogni persona ha un suo odore, un essenza particolare. Se chiudessi un alcolizzato in una stanza piena di lattine di birra sgasata, le berrebbe senza badarci. Se invece fosse un alcolista pentito, se decidesse di non berle, potrebbe riuscirci facilmente. Ora, se poniamo nella stanza un solo bicchiere di liquore invecchiato cento anni, il cognac migliore, il più raro di tutti, che diffonde ovunque il suo profumo... come credi che si comporterebbe il nostro alcolizzato?" Restammo zitti, guardandoci negli occhi, cercando di leggerci nel pensiero a vicenda. Fu lui a riprendere il discordo. "Forse non è la metafora migliore. Forse rifiutare il cognac sarebbe facile. Forse dovrei trasformare il nostro alcolista in un eroinomane." "Cioè, vorresti dirmi che sono la tua qualità preferita di eroina?", dissi, nel tentativo di alleggerire l'atmosfera. Sorrise all'istante, sembrava apprezzare lo sforzo. "Ecco, tu sei esattamente la mia qualità preferita di eroina".
<< … è stato a quel punto ke hai riskiato di morire schiacciata nell’incidente, proprio sotto i miei occhi. Poco dopo, ho architettato un alibi perfetto per giustificare a me stesso il mio comportamento: se non ti avessi salvata, di fronte al tuo sangue non sarei riuscito a nascondere la mia vera natura. Ma questo l’ho pensato dopo. In quel momento, l’unica cosa ke avevo in mente era: “non lei”>>
<<isabella>> con la mano libera, giocò con i miei capelli scompigliandomeli. Quel contatto così casuale mi scatenò una tempesta dentro. <<bella, arriverei ad odiare me stesso, se dovessi farti del male. Non hai idea di che tormento sia stato>> abbassò gli occhi, intimorito << il pensiero di te immobile, bianca, fredda.. di non vederti più avvampare di rossore, di non poter cogliere la scintilla nel tuo sguardo quando capisci che ti sto prendendo in giro… non sarei in grado di sopportarlo>> mi fissò con i suoi occhi meravigliosi e angosciati. << ora sei la cosa più importante per me. La cosa più importante di tutta la mia vita>>
<< sai già cosa provo ovviamente. Sono qui, il che, in poche parole, significa che preferirei morire, piuttosto che rinunciare a te>> abbassai lo sguardo <<sono un’idiota>> << certo ke lo sei>> ribadì con una risata. lo guardai negli occhi e incominciai a ridere anch’io. Ridevamo di quel momento così folle e totalmente imprevedibile. << così il leone s’innamorò dell’agnello..>> mormorò guardai altrove nascondendogli gli occhi, elettrizzata da quelle parole. << che agnello stupido>> sospirai << ke leone pazzo e masochista>>
<< pensi ke sia ubriaca??>> << sei intossicata dalla mia presenza>> riecco quel ghigno malizioso. <<non ti posso dare torto>>
<< quante volte sei venuto qui?>> << vengo a trovarti quasi tutte le notti. Sei interessante quando dormi. Parli nel sonno>> << no!>> era dispiaciuto, glielo leggevo negli occhi. << sei tanto arrabbiata con me?>> << dipende da quello che hai sentito!>> all’istante si materializzò al mio fianco e mi prese le mani con delicatezza. << ti manca tua madre>> sussurrò << sei preoccupata per lei>> << ke altro?>> <<hai pronunciato il mio nome>> ammise. Sospirai, rassegnata: <<tante volte?>> <<quante sarebbero precisamente "tante"?>> <<oh, no!>> chinai la testa. <<non prendertela con te stessa, se fossi capace di sognare, sognerei te e non me ne vergogno>> mi sussurrò all'orecchio. (la mia preferita!)
Sentii la sua risata vibrarmi sul collo. << la ragione domina sugli istinti>> Mi allontanai ritraendomi. << ho fatto qualcosa di male?>> << no al contrario. Mi stai facendo impazzire>>
<<… ora sono assuefatto dalla presenza costante del tuo odore. Se ti resto lontano troppo a lungo mi toccherà ricominciare da capo. Non proprio da zero, però>> << allora non andartene>> risposi, incapace di nascondere il desiderio. << sono d’accordo>> rispose rivolgendomi un sorriso gentile e sereno. <<pronto per le manette: sono tuo prigioniero>>
<< … e poi.. nel sonno ti ho sentita pronunciare il mio nome. Tanto chiaramente da farmi pensare che ti fossi svegliata. Ti sei rigirata nel letto, hai mormorato di nuovo il mio nome e sospirato. Quel momento mi hai sbalordito, e segnato. Ho capito ke non avrei più potuto ignorarti>>
<< stavi dormendo sodo; non mi sono perso nnt>> il suo sguardo si accese. <<i discorsi li avevi già fatti>> << cos’hai sentito?>> mi uscì con tono lamentoso. I suoi occhi dorati mi sfiorarono con lo sguardo dolce. <<hai detto ke mi amavi>> << lo sapevi già>> dissi, chinando la testa << però è stato bello risentirlo>> affondai la faccia nella sua spalla. <<ti amo>> sussurrai << tu sei la mia vita adesso>>
<<ti vedrò spesso?>> chiesi, impaziente. <<starai qui spesso, davvero?>> << per tutto il tempo che vuoi>> << attento perché ti vorrò sempre. Per sempre.>>
<<okay>> Balzai giù dalla scale <<sono presentabile>> Mi aspettava ai piedi degli scalini, più vicino di quanto pensassi, e mi ci scontrai in pieno. Mi fermò, mi tenne a distanza di sicurezza per qualche secondo e poi mi strinse a se. <<sbagliato>> sussurrò al mio orecchio <<sei assolutamente impresentabile. Nessuno dovrebbe essere così attraente: è una tentazione, non è giusto>>
Piegò lentamente la testa e con le sue labbra fredde toccò le mie per la seconda volta, con estrema delicatezza, dischiudendole appena. A quel punto crollai. << Bella?>> sembrava allarmato, mentre mi afferrava e mi sollevava. <<mi.. hai.. fatta.. svenire..>> avevo perso le forze. << ma cosa devo fare con te?!>> esclamò esasperato <<la prima volta ke t bacio, mi assali! La seconda, mi svieni tra le braccia!>>
<< scusa se t smonto così, ma nn sei terribile come pensi. Anzi, a dirla tutta non t trovo AFFATTO spaventoso.>> restò di sasso, e alzò le sopracciglia per mostrarmi un’ostenta incredulità. Poi sfoderò un sorriso ampio, quasi un ghigno. << questo non dovevi dirlo>>
<<andiamo>> Carlisle si diresse verso la cucina. Ma al mio fianco si materializzò Edward. Mi strinse nella sua presa d’acciaio, fino quasi a soffocarmi. Incurante della presenza dei suoi familiari, mi alzò da terra e avvicinò le labbra alle mie. Le sentii, fredde e dure, per il più breve degli istanti. Poi mi posò a terra accarezzandomi il viso, gli occhi ardenti fissi nei miei. Quando si voltò, aveva il vuoto, la morte, nello sguardo. E se ne andarono mentre il mio viso si rigava di lacrime mute.
<< Mi manchi >> sussurrai << lo so, Bella credimi lo so. È come se ti fossi portata via metà di me stesso>> << e allora vieni a riprendertela>> << presto, il più presto possibile. Prima t salverò>> << ti amo>> << ci credi se ti dico che, malgrado tutto quello che ti sto facendo subire, ti amo anch’io??>> << si certo che si >> << verrò a prenderti presto>> << ti aspetto>>
Edward, ti amo. Mi dispiace tanto. Ha preso mia madre, devo provarci. So ke potrebbe non funzionare. Mi dispiace tanto. Non prendertela con Alice e Jasper. Se riuscirò a scappare da loro sarà un miracolo. Per favore, ringraziali da parte mia. Soprattutto Alice. E per favore, per favore, non venire a cercarlo. Credo sia proprio ciò ke vuole. Non posso sopportare che qualcun altro si faccia del male per colpa mia, soprattutto se quel qualcuno sei tu. Ti prego, questa è l’unica cosa che ti chiedo. Falla per me. Ti amo. Perdonami. Bella. Piegai la lettera per bene e la imbustai. Prima o poi l’avrebbe trovata. Speravo solo ke potesse capirmi e che per una volta mi desse ascolto. Così con cura sigillai anke il mio cuore.
<< scusa >> alzò gli occhi al soffitto. << Come se di questo ke dovessi scusarti>> << e per cosa dovrei scusarmi?>> << per aver rischiato di sparire dalla mia vita per sempre>>
<< la mia vita sei tu. Soffrirei davvero soltanto se perdessi te>> era facile ammettere a che punto avessi bisogno di lui.
<< non ho paura degli aghi.>> mormorai << ho paura di chiudere gli occhi>> lui sfoderò il suo sorriso sghembo e mi prese la testa tra le mani << ti ho detto che nn andrò da nessuna parte. Non avere paura. Fino a quando lo vorrai, io starò qui.>> <<stai parlando dell’eternità, lo sai.>> << oh, te la farai passare.. è soltanto una cotta>>
<<resta>> << si te lo prometto>> la sua voce era bellissima, come una ninna nanna. <<come ho detto, finché lo desideri.. finché è la cosa migliore per te.>>
<< di nuovo il crepuscolo>> mormorò << un’altra fine. Ogni giorno deve finire anke quello più perfetto>> << nn è detto ke tutto abbia una fine>> mormorai
<< e allora preparati alla fine.>> mormorò << preparati al crepuscolo della tua vita appena iniziata. Preparati a rinunciare a tutto>> << non è la fine. È l’inizio. È la luce dell’alba>>
<< questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro?>> << non proprio. Più che altro sogno di stare con te per sempre>> << Bella starò sempre con te. Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?>> << si mi basta>> risposi << mi basta per sempre.>>
ecco secondo me qst sn le frasi più belle di twilight ^^ se ho dimenticato qlks scrivetelo sotto... magari scrivete anke qual'è secondo voi la più bella tra qst! ^^
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