Cos'è l'amore?, spero vi piaccia!

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Làvì<3
view post Posted on 7/8/2009, 22:57




Primo capitolo - lui..

Correvo, verso una meta a me sconosciuta, sapevo solo di correre di notte, in un bosco. Non avevo paura, ma scappavo da qualcosa a me sconosciuta. Una strana figura scura mi sbarrò la strada. Io mi fermai di colpo. Guardai meglio il volto dell'uomo. Era un ragazzo, gli occhi azzurri come il cielo d'estate, quello che piace tanto a me, i capelli neri, il sorriso sincero. Lo trovai veramente bello. Si avvicinò a me, mi sfiorò la guancia rosea. Sapeva di cioccolato. Io ebbi l'irrefrenabile voglia di toccarlo, di sentire se avesse anche il sapore di quel dolce divino, io ne andavo pazza. Improvvisamente il sorriso gli sparì dal volto, mi attirò a sè e mi disse tre parole che mi risuonarono tantissime volte nella testa.
"Sei in pericolo.." scandì le parole lentamente. sentii una scossa e una voce mi chiamò.
"Matilde!"
Sbattei le palpebre e mi ritrovai nella mia camera, era notte fonda, guardai fuori dalla finestra. un temporale si stava scatenando e i rami del ciliegio accanto a casa sbattevano sulle finestre mossi dal vento. mi tirai a sedere e mi sentii sfiorare la mano. mi girai di scatto e trovai accanto a me, a sedere sul mio letto, il ragazzo che avevo incontrato nel bosco.
"Scappa Matilde!" mi disse guardandomi negli occhi.
Cercai di domandargli da cosa dovevo fuggire ma mi smosse un altro scossone.
"Matilde, alzati!"
Riconobbi la voce, era mio fratello. mi guardai intorno ma non vidi nessuno, anche il ragazzo era sparito.
"Mati, svegliati, farai tardi a scuola!"
Aprii gli occhi e mi trovai nella mia camera. La luce del sole entrava dalla finestra illuminando tutta la stanza. il ciliegio era sempre verde, con qualche foglia gialla, simbolo dell'estate ormai finita. Già, oggi era il primo giorno di scuola. oggi avrei rivisto tutti i miei compagni. La mia camera non era molto grande. Il letto ad una piazza e mezzo con la testiera bordeaux prendeva la maggior parte della stanza, insieme ad una scrivania di cristallo, un puffo, e un armadio a due ante. Mio fratello era ai piedi del letto che mi guardava impaziente.
"Matilde, ti ho detto di alzarti!"
Lo guardai sorridendo, era un po' arrabbiato, a quest'ora dovevo già essere in piedi, doveva portarmi a scuola dato che lui doveva andare all'università.
Mi alzai controvoglia.
"Marco, ma io ho sonno!" dissi per farlo arrabbiare.
"Non mi interessa! se tra 10 minuti non sei pronta, giuro che parto senza di te!"
sentendo quelle parole mi affrettai a prepararmi. Appena vestita mi portai danzante verso lo specchio intero. mi guardai allo specchio. Insossavo un paio di jeans scuri attillati mostrava il mio fisico snello e una maglietta bianca a maniche corte che metteva in risalto la mia abbronzatura. l'estate passata avevo fatto di tutto per stare il più possibile sotto il sole senza ustionarmi. Le converse ai piedi mi ricordavano il giorno in cui l'avevo comprate con la mia migliore amica, Noemi. Avevamo fatto conoscenza con due ragazzi molto carini. E c'era stato un certo feeling tra noi quattro. Continuai a osservare il mio riflesso allo specchio. gli occhi marroni, lievemente truccati, non avevano niente di particolare, a parte quella piccola punta di malizia. i boccoli castani mi cadevano leggeri sulle spalle, ed io mi sentivo abbastanza carina, una delle poche volte.
scesi al piano inferiore dove mio fratello mi aspettava.
"ma come siamo belle oggi! ecco perchè c'è c'hai messo così tanto!" disse per prendermi in giro.
io lo ricambiai con una linguaccia.
Da quando era morta nostra madre io e Marco ci eravamo avvicinati moltissimo. ormai eravamo inseparabili.
usciti di casa, salii sulla sua mini decappottabile. faceva sempre abbastanza caldo, così gli chiedi si togliere il tetto.
"devi sempre fare la figa, eh?!" scherzò e ci mettemmo a ridere.
Si fermò davanti alla scuola. mi venne in mente il primo giorno delle superiori, ero terrorizzata dall'idea della nuova scuola e invece quest'anno ero passata in quarta. Salutai Marco e varcai il cancello. Li mi aspettava Noemi che mi saltò addosso. Era solo un giorno che non ci vedevamo e già le mancavo. Ci incamminammo verso la scuola insieme ridendo e osservando i bei ragazzi che popolavano la scuola. ma, ad un tratto, sentii il profumo del cioccolato e il mio sguardo fu catturato da un ragazzo. non potevo crederci, ma era proprio lui, e mi stava guardando..


spero davvero che vi piaccia!
e fatemi sapere cosa ne pensate! accetto anche critiche!^^
magari poi posto anche il secondo capitolo..=)
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 7/8/2009, 23:16




uuuuuuuuuuuuuu ke bello mi piace molto hai fatto anke altri capitoli?
 
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Làvì<3
view post Posted on 7/8/2009, 23:42




mi fa piacere che ti piaccia!xD

comunque il secondo capitolo lo sto finendo!^^
 
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RitaForEver
view post Posted on 8/8/2009, 22:11




wààààà...mi piaceeeeeee :belloo:...ti prego posta anke il secondo capitolooooo.... :occhioni:
 
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Làvì<3
view post Posted on 8/8/2009, 23:11




grazie..^^
lo farò il prima possibile!
 
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Làvì<3
view post Posted on 9/8/2009, 01:25




Secondo capitolo - Chi sei?

Sentii Noemi chiamarmi, mi passò una mano davanti agli occhi.
"Mati, ti sei incantata?"
seguì il mio sguardo e vide il ragazzo con gli occhi come il cielo.
"Eh si, Matilde ha già trovato il suo nuovo amore di quest'anno." commentò Noemi.
Mi voltai verso di lei mentre un flusso di domande continuavano a vorticarmi nella testa. Era veramente lui? Come potevo aver sognato un ragazzo che non avevo mai visto?
Le rivolsi la prima domanda che mi si presentò: "E' nuovo? L'hai mai visto prima?"
Noemi mi guardò divertita. "Avevo sentito parlare di un ragazzo che sarebbe arrivato a scuola. Dicevano che sarebbe stato veramente carino. Mi pare che sia in quinta."
Mi voltai nuovamente verso quel ragazzo che era entrato nei miei sogni, come aveva fatto?
Noemi iniziò a ridere.
"Matilde, sembra che tu non abbia mai visto un ragazzo in vita tua.." disse sarcastica e io la guardai di traverso.
"No, è che.." ma lasciai la frase in sospeso. Io e lei ci eravamo sempre dette tutto, ma quel particolare, quel sogno, era come se fosse un segreto, una cosa tra me e lui, tra di noi.
Ripensai al sogno, a quando mi aveva sfiorato la guancia e mi sentii avvampare. Sperai che Noe non se ne fosse accorta, ma era la mia migliore amica, come poteva non farlo?!
"Mati.. a cosa pensi?" mi chiese con aria maliziosa.
Cercai di smentire, ma ormai la sua idea era quella.
"Sei in pericolo" mi sentii bisbigliare all'orecchio, e un leggero tocco mi sfiorò il braccio. Mi girai di scatto e vidi il ragazzo che mi fissava. Poi si voltò e sparì tra la folla.
Rimasi qualche secondo a fissare il vuoto, finchè Noemi non mi prese per un braccio e mi trascinò all'ingresso della scuola.
Tutto era come me lo ricordavo. La porta in metallo blu con i vetri stranamente puliti, simbolo della scuola non ancora iniziata, il pavimento interno tappezzato da mattonelle bianche, le scale per il piano superiore con le ringhiere rosse. Tutto sembrava perfettamente uguale, perfino la classe. Ma un piccolo particolare, oddio, non tanto piccolo, ma insomma piuttosto significante, mi fissava dalla porta della classe davanti alla mia. Quegli occhi celesti che continuavo ad incontrare mi rassicuravano. Sulle labbra spuntò un leggero sorriso. Ero imbambolata, non riuscivo a muovere un muscolo.
I nostri sguardi furono interrotti dall'arrivo della professoressa di scienze, quella degli anni precedenti, una donnina bassa e magra che sembrava potesse scomparire da un momento all'altro. Era vestita con un lungo vestito a fiori verde. Ci accomodammo ai nostri posti. Io e Noemi rigorosamente accanto. La professoressa iniziò a spiegarci cosa avremmo fatto durante l'anno ma io mi persi alle prime due o tre frasi. I miei pensieri furono nuovamente occupati da lui, dalla voglia di sapere chi fosse, da dove venisse,perchè fosse riuscito a entrare nei miei sogni, non riuscivo a capire come avesse fatto.
"Matilde? Matilde!" fui chiamata da Luca, un mio compagno di classe. Intorno a me avevo una schiera di compagni, tra cui c'era Noemi.
mi alzai di scatto.
"Che è successo?" chiesi spaventata.
"Vediamo," rispose Francesca "diciamo che ti sei addormentata e Noe non riusciva a svegliarti.."
Scappò una risata generale e io arrossii.
Noemi mi prese per mano e disse "mi sa che qualcuno ti aspetta." facendo cenno in direzione della porta dove Lui mi stava osservando, come sempre.
Restammo da sole io e la mia amica.
"Cosa facciamo?" le chiesi.
"E' ricreazione, e tu devi fare la preziosa!" esclamò convinta della sua teoria nella quale le donne devono farsi desiderare.
Uscimmo dalla classe ed io incontrai lo sguardo del ragazzo che mi rivolse un sorriso.
Arrivammo all'ingresso e ci dirigemmo fuori raggiungendo le nostre amiche.
Stavano parlando delle vacanze ma io non riuscii a entrare nella discussione.
Mi sentii picchiettare sulla spalla e mi girai un po' scocciata, convinta che fosse Luca, pronto per ridere di me ancora.
Mi trovai davanti il cielo, ma non scherzo. I suoi occhi celesti lo impersonavano completamente.
"Ciao" disse, stendendo le labbra e mostrando quei suoi denti perfetti in un sorriso.
Non riuscii a rispondere. Lo guardai e mi spuntò il sorriso. Era veramente la fine del mondo.


Spero vivamente che vi piaccia anche questo capitolo!^^
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 11/8/2009, 11:59




wooooooooooooo ke bello è stupendo complimenti scrivine un altro
 
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Làvì<3
view post Posted on 11/8/2009, 12:54




Grazie mille!^^
Finisco il capitolo e lo posto..!=D
 
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Làvì<3
view post Posted on 13/8/2009, 01:46




Capitolo terzo - Pericolo

Avrei voluto sfiorare quella pelle olivastra, perfetta.
Lui continuava a guardarmi in un modo strano, come se sentisse il bisogno di proteggermi.
Cercai di ricambiare il saluto ma riusii solo a biascicare qualche parole ed a lui scappò da ridere anche se cercò di trattenersi.
Io arrossii violentemente, avrei voluto scappare via, prendere Noemi sotto braccio e portarla con me lontano, oppure scavarmi una fossa dove sotterrarmi.
Invece rimasi lì, a guardarlo, catturata dai suoi occhi.
"Io sono Tommaso, piacere di conoscerti Matilde!" mi disse sorridendo con i suoi denti perfetti.
Tommaso, che nome incantevole, e conosceva anche il mio nome! Poi ci riflettei su.
"A-aspetta un momento! come fai a sapere come mi chiamo?" chiesi sorpresa.
Il sorriso sparì per un momento e rimase serio.
"Ti ricordi di me?" mi chiese pensieroso.
Non riuscivo a capire a cosa si stesse riferendo. Io non l'avevo mai incontrato, mai prima di quel momento. Ma, aspetta..
"Il sogno.." sussurrai.
"si.." mi aveva sentita.
"Ma, ma come hai fatto? Io non ti avevo mai visto prima di adesso.." gli domandai cercando di arrivarci da sola senza successo.
Mi afferrò una mano, ma quando si accorse di aver strinto troppo si scusò, ma non mi lasciò andare.
"Sei in pericolo, piccola.." disse e la testa iniziò a girarmi. Il suo tocco mescolato a quella parola mi aveva fatto uno strano effetto. Si, perchè io avevo sempre sognato di essere chiamata con nomignoli tipo quello che lui aveva appena usato. Mi dava un senso di protezione, di sicurezza e poi.. io in confronto a lui mi sentivo piccola.
Lui mi guardò con aria interrogativa e mi avvicinò a sè..
"Sei in pericolo," ripetè "ma ti prometto che io ti proteggerò!"
Sembrava che lo avesse giurato più a sè stesso che a me, ma le sue parole mi colpirono ugualmente.
Stavo per fargli un'altra domanda, quando suonò la campanella e lui fuggì via lasciandomi lì imbambolata.
Le mie amiche non si accorte che non ero stata presente ai loro discorsi, tranne..
"Maaatiii!" mi chiamò la dolce Noemi.
"Dimmi tutto!" risposi io cercando di essere il più naturale possibile, ma lei sicuramente si era accorta che fossi tra le nuvole.
Infatti mi guardò divertita tempestandomi di domande.
"Come si chiama? Quanti anni ha? Ha fratelli o sorelle? E' pazzo di te eh?! Siete già ufficialmente fidanzati?" La fermai ridacchiando.
"Calma, calma!" le dissi "Si chiama Tommaso, penso abbia 19 anni, tra parentesi è in quinta, non so se abbia fratelli o sorelle e no, non stiamo insieme.." iniziai a ridere mentre entravamo in classe. "Ma quanto corri?!"
Scoppiò a ridere anche lei e riuscimmo a passare le seguenti tre ore di lezione a chiaccherare facendoci riprendere continuamente.
All'uscita mi stava aspettando Marco, ma prima che potessi raggiungere la macchina, mi sentii sfiorare con un bacio e sussurrare un "ciao!"
Era Tommaso. Arrossii e mi precipitai in macchina dove Marco notò il mio imbarazzo e il rossore del viso.
"Com'è andata?" mi chiese divertito.
"Tutto ok, te?"
"chi era quello?" Ahi! le cose si stavano mettendo male.
"Nessuno.." poi cambiai idea "Un amico!"
Lui rise sotto i baffi.
"Nessuno o un amico?" mi chiese per mettermi in difficoltà e ci riuscì in pieno.
Restai sul vago e per fortuna riuscii a resistere fino a casa dove mangiai in silenzio.
Poi corsi in camera mia e mi distesi sul letto.
Ripensai alle parole di Tommaso. Ero in pericolo, ma da cosa?!
non riuscivo davvero a capire. Cercai di ripercorrere il nostro incontro partendo dal sogno. Da cosa ero in pericolo?
Sentii il cellulare vibrare.
Un messaggio!
"Stai attenta a chi ti circonda, piccola. Ti prego, fa' attenzione!"
Era lui?
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 13/8/2009, 14:33




bellissimo continua continua continua dai dai dai voglio leggerlo
 
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»my_Lullaby
view post Posted on 13/8/2009, 17:41




Ma Làvì è Bellissimoooooo!!!!!!
Ho appena letto tutti e tre i capitoli e sono rimasta di stucco..è davvero un'interessante fan-fiction, mi piace molto e sono curiosa di leggere il resto.
Per piacere continua a scrivereeeeeeee!!!!!!!!!!!!!
Aspetto i prossimi capitoli, eh!
 
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Làvì<3
view post Posted on 14/8/2009, 01:35




Grazie ragazze!
Grazie davvero.. Sono felice che vi piaccia quello che scrivo!
Grazie mille!^^
Vi adoroooooo!


Capitolo Quarto – Domande e risposte

Chiusi gli occhi abbandonandomi all’ascolto delle note del piano che mio fratello stava suonando al piano inferiore. Gliel’aveva insegnato la mamma.
Quando riaprii gli occhi ero distesa sulla sabbia, lo sguardo rivolto verso l’alto, la bocca leggermente aperta distesa in un lieve sorriso. Migliaia di piccole stelle cadenti squarciavano il cielo. Avrei voluto allungare la mano e acchiapparne una. Da piccola credevo di poter accudirne una, di farla crescere, come aveva fatto la mamma con me. Già, la mamma!
I miei pensieri furono interrotti da una stella che cresceva sempre di più, stava cadendo nella mia direzione. Alzai il busto puntando le mani sulla sabbia dietro la schiena e rimasi incantata a guardarla. Sentii odore di cioccolato e un attimo dopo ero tra le sue braccia. Sapevo che fosse lui anche se non gli avevo visto il volto. Il meteorite aveva formato un solco accanto a noi, era di fuoco.
“Tommaso?” sussurrai, ma era sembrata più un’affermazione che una domanda. La mia mano appoggiata sul suo petto ascoltava il battito del cuore. Mi sentivo al sicuro.
Si chinò su di me “Sei in pericolo, piccola!” disse con una leggera preoccupazione nella voce.
Alzai lo sguardo e mi sorrise.
“Perdonami!” disse diventano triste. “Perdonami!” sussurrò lasciando cadere le ultime sillabe.
Mi strinsi ancora di più al suo petto.
“Sei in pericolo!” disse nuovamente. Ma come potevo esserlo se accanto a me c’era un ragazzo bellissimo che voleva proteggermi, su una spiaggia, in una notte stellata con una leggera brezza marina?!
Sentimmo un rumore e lui si irrigidì. “Matilde ascoltami! Ascoltami attentamente. Chiudi gli occhi e pensa di essere in camera tua.” Era agitato e preoccupato. “Pensalo intensamente e vedrai che tutto si sistemerà.” Mi disse.
Io seguii ciò che mi aveva detto e improvvisamente sentii cessare il leggero vento. Riaprii gli occhi e mi ritrovai in camera mia, sul letto. Lui era a sedere vicino a me. Mi alzai ed andai accanto a Tommaso. Si stava torturando le mani.
Lui mi guardò e sorrise tristemente. Migliaia di domande mi affiorarono nella testa.
“Dimmi tutto!” mi disse come se mi avesse letto il pensiero.
“Chi sei? Perché mi stai proteggendo? Da cosa? Come fai ad entrare nei miei sogni? Puoi farlo con tutti? Perché hai scelto me?”
Mi interruppe “Ehi, principessa. Calma, calma!” rise.
Continuai a guardarlo senza dire niente aspettando che continuasse. Gli posai una mano sul braccio.
“Prometti..” esitò “Promettimi che non scapperai da me, anche dopo quello che ti dirò..”
Aveva paura.. aveva paura di perdermi?!
Io annuii lentamente stringendomi a lui.
Prese un lungo respiro “Sono un angelo! Ho il compito di proteggerti, ma talvolta posso anche metterti, inconsapevolmente nei guai. Quello di oggi, come quello di ieri, non sono veri e propri sogni. È un’altra dimensione.”
Ma non rispose all’ultima domanda, ma lasciai correre.
Mi guardò negli occhi. Volevo che quell’attimo non svanisse mai. Attraverso i suoi occhi vedevo lui, vedevo cos’era e cosa ero io in quel momento con lui.
“Se,” iniziò terrorizzato all’idea “se tu volessi, io sparirei dalla tua vita, proprio come sono arrivato. Basta che tu lo dica. A meno che io non riesca a fare il mio lavoro.”
All’idea di non averlo con me mi si riempirono gli occhi di lacrime.
Tommaso mi prese il volto tra le mani. “Oh, non piangere principessa. Io resterò al tuo fianco fin quando tu lo vorrai.”
Mi asciugò le lacrime. “Non voglio perderti!” disse imbarazzato. Che carino! Era tutto rosso.
Gli sfiorai la guancia con un bacio. Quella era la mia risposta. E lui aveva compreso.


Edited by Làvì<3 - 13/11/2009, 20:14
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 14/8/2009, 13:44




bellissimo stuèendo
 
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»my_Lullaby
view post Posted on 14/8/2009, 17:11




Bellissimissimooooo, lo adoro...!!!!
La storia si fa sepre più interessante e mi piace sempre di più!!
Posta presto gli altri capitoliiii!!!

 
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Làvì<3
view post Posted on 17/8/2009, 18:50




Ragazzeee! Grazie ancora!
Non so come ringraziarvi! Se vi piace ciò che scrivo mi rendete veramente feliceee!
Vi adoroooo!


Capitolo Quinto – Nuovi incontri

Era passata ormai una settimana da quando ci eravamo conosciuti e, puntualmente, ogni sera sognavo Tommaso.
Mi faceva compagnia a scuola, durante l’intervallo, tutti pensavano che stessimo insieme, lo notavo dagli sguardi invidiosi delle ragazze e quelli meravigliati dei ragazzi. Ma il nostro era un rapporto di amicizia, o di amore non ancora sbocciato. La cosa sicura è che con lui mi sentivo bene. Riuscivo a parlare di qualunque cosa. Persino di mia madre! Erano ormai le cinque passate del pomeriggio, stavo andando all’appuntamento al cinema con Tommaso cantando tra me e me, quando sentii un rumore dietro la siepe. Mi girai di scatto. Non c’era niente.. eppure io avevo sentito qualcosa!
Tornai sui miei passi e sbattei contro qualcuno. Era un ragazzo. Mi afferrò prima che potessi cadere all’indietro e con il braccio mi strinse a sé.
“S-scusa!” balbettai e cercai di allontanarmi da lui. Ma non voleva mollarmi.
Mi guardava fisso con quei suoi occhi neri come la pece. I capelli biondo cenere e la pelle bianca li mettevano tremendamente in risalto. Tra le sue braccia mi sentivo impacciata ma non sembrava che avesse intenzione di lasciarmi andare ed io non ne avevo poi così tanta voglia.
“Se avessi saputo che mi sarebbe capitata tra le braccia una ragazza così bella, avrei comprato dei fiori..” io arrossii. Quello era un donnaiolo, lo sapevo già.
Si allontanò da me, mi prese la mano con la sua e, chinandosi, me la bacio.
Io rimasi a bocca aperta, sempre più imbarazzata. Lui alzò lo sguardo.
“Io sono Mirko, my lady.”
Rimasi a guardarlo. Era veramente bello. Mi ricordava vagamente Tommaso. Oddio! Dovevo incontrarlo al cinema. Ma non volevo essere scortese.
“I-io sono Matilde, piacere.”
“Il piacere è tutto mio.” Disse con aria maliziosa.
Mi scusai imbarazzata. “Io devo andare.” Ma lui non sembrava voler lasciarmi.
Ritirai la mano delicatamente ma con una punta di terrore e sussurrando un breve “ciao” me ne andai via, sentendo sulla mia schiena il suo sguardo.
Arrivai quasi di corsa al cinema. Ero in ritardo e di Tommaso non c’era neanche l’ombra. Mi accorsi che il film era già iniziato e si insinuò dentro di me il terrore che lui avesse creduto che gli avessi dato buca. Mi guardai intorno, ma non c’era. Mi misi a sedere sugli scalini dell’entrata e sentii le lacrime pungenti affiorare. Me lo immaginavo ad aspettarmi lì davanti, con aria felice. Poi non vedendomi arrivare, avendo aspettato un quarto d’ora buono, se ne era andato a casa con il muso lungo. Una leggera lacrima mi sfiorò il viso. Stavo per scoppiare a piangere quando sentii un bacio sul collo, mi girai e trovai il ragazzo di prima che mi guardava.
“Ehi! Che c’è?! Il tuo ragazzo ti ha dato buca?” scherzò.
Bello quanto st***zo, pensai subito.
“No, ti sbagli. Sono scivolata prima. E poi non sono fatti tuoi!” risposi acida e lui rise divertito.
“Su, non farne una tragedia. Ti faccio compagnia io!” e si mise a sedere accanto a me, iniziando a giocherellare con i miei capelli.
Cercai di allontanargli la mano, ma lui insisteva.
“Ti va di bere qualcosa?” mi chiese sorridendo. Ero tentata, ma mi faceva talmente tanta rabbia che rifiutai.
“eh dai..” insistette. Non feci a tempo a rispondere che non sentii più la terra sotto di me. Mi aveva presa in braccio.
Iniziai a urlare di farmi scendere, che non si doveva permettere di fare una cosa del genere.
“Lasciala andare!” sentii dietro di noi. Mi girai e incontrai gli occhi di Tommaso.
Lo chiamai, ma lui non mi degnò di uno sguardo, era troppo impegnato a guardare in cagnesco colui che mi aveva tra le braccia.
Si avvicinò a noi. “Lasciala stare!” disse digrignando i denti. Mirko mi fece scendere senza dire niente e senza smettere di sorridere. Odiavo il suo sorriso, non perche non fosse bello, anzi, era meraviglioso, ma mi dava veramente sui nervi. Corsi accanto a Tommaso che mi mise le braccia intorno alla vita tirandomi a sé.
Mirko girò i tacchi e, facendo segno con la mano, se ne andò. Mi girai verso Tommaso, sempre tra le sue braccia, e lo guardai negli occhi. Aveva un’aria triste. Era più altro di me di diversi centimetri, circa dieci o quindici. Senza dire niente gli misi le braccia intorno e lo strinsi a me. Affondai la testa nel suo petto e scoppiai a piangere. rimanemmo così per non so quanto tempo. Lui mi accarezzava dolcemente la testa, ma non disse niente.


Capitoli 6&7

Edited by Làvì<3 - 13/11/2009, 20:15
 
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