Fuga
“Alice, cosa stai farneticando?” chiesi in un totale stato di confusione: non avevo affatto capito cosa stesse succedendo.
“E’ qui. Jacob. “ disse con aria affranta.
“Oh” fu tutto quello che riuscii a dire.
Ero certa che fosse infuriata..chissà cosa avrebbe fatto a Jacob se l’avesse avuto sotto tiro..; mentre ero immersa nelle mie riflessioni, Alice uscì dalla stanza.
Approfittandone, tolsi velocemente la crema dalla faccia e mi affacciai alla finestra. Scorsi tra gli alberi una macchia informe che si muoveva velocemente. Restai a guardarlo per un po’ fin quando non si nascose dietro un albero e ne uscì poco dopo in forma umana indossando un paio di pantaloncini.
Si stava avvicinando al portico quando alzò lo sguardo e mi vide.
“Ah. Eccoti, ti hanno rinchiusa lì?”
“Ehm..più o meno, – mi affrettai a rispondere- ma adesso sta’ fermo lì. Anzi, no: spostati, non farti vedere.”
“Perché?” domandò turbato.
“Fa’ come ti dico! Poi ti spiegherò!”. Stavolta mi diede retta. Dovevo far presto, di sicuro papà si era già accorto della sua presenza.
“Arrivo!” sbottai.
Jacob mi guardò con un’espressione interrogativa e aspettò che facessi qualcosa. Armandomi di coraggio, salii sulla finestra e cercai di arrampicarmi alla grondaia. Quando fui certa di essermi aggrappata al meglio delle mie possibilità, cominciai a scendere lentamente.
Jacob, da sotto, mi osservava divertito. Non avevo fatto neanche un mentre quando non poggiai saldamente il piede, persi l’equilibrio e caddi.
In quel momento non riuscivo a pensare, non cercai neanche di salvarmi. Chiusi gli occhi e mi preparai al peggio. All’improvviso mi sentii afferrare da qualcosa caldo e morbido e la mia caduta si arrestò.
Non so perché, ma avevo paura di aprire gli occhi; una voce calda e familiare mi sussurrò all’orecchio: “Tutto bene, amore?”. Aprii l’occhio desto: lui c’era, era lì con me. Riuscii ad aprire anche l’altro occhio.
“Sono tutta intera. Tu sei qui.” E gli diedi un pizzicotto.
“Nessie, hai battuto la testa?” domandò preoccupato.
“No, no. Tranquillo. Solo ho avuto paura!”
“Nessie, Nessie.. tu sei mezza vampira e mezza umana, la tua pelle è abbastanza robusta come quella dei tuoi genitori, non credo che ti saresti fatta male se fossi caduta da lì e io non ti avessi preso.”
“Non ci ho pensato. Che stupida. Ero molto spaventata. E come hai fatto? “gli chiesi.
“ Semplice : ti ho vista cadere, ho fatto un balzo da lì e ti ho presa in tempo prima che toccassi terra. Ho l’impressione che a volte tu dimentichi le mie doti.” Fece con fare altezzoso.
Udite queste parole mi guardai intorno, non toccavamo terra con i piedi: Jacob era appeso con una mano alla grondaia e con l’altra mi teneva stretta a sé.
“Caspita. Grazie, Jacob”sussurrai.
“Figurati. Per te questo ed altro, cucciola”
“ Non credo davvero di essere io il cucciolo qui.” Risposi beffarda.
“Ne sei davvero così sicura?”. Alzò un sopracciglio e indicò la situazione nella quale ci trovavamo.
“Ok,- ammisi alla fine- non credo di poter obbiettare”
“Non dovremmo scendere?” aggiunsi poco dopo.
“Ah, scusami, hai ragione. L’avevo completamente dimenticato”.
Alzai gli occhi al cielo. Il solito, vecchio Jacob.
Mentre scendevamo sentii delle voci provenienti dal salotto; da quello che potei capire, Alice era molto arrabbiata e gli altri cercavano di calmarla.
“Oh, no!” esclamai.
“Cosa c’è?” mi chiese Jacob.
“Ti spiegherò dopo. Adesso fa’ come ti dico: va’ dietro un albero o un cespuglio (vedi tu cosa preferisci), trasformati, ritorna qui e ce ne andiamo.”
“Perché devo anche trasformarmi?”
“Quando ti trasformi sei più veloce,no?”
“Si, ma..”
“Ok- lo interruppi- allora trasformati.”
Stava per aprire la bocca al fine di obbiettare ma capii dalla mia espressione che doveva fare come gli dicevo. Si avviò dietro un albero e tornò poco dopo. Allargò le braccia in modo che potessi reggermi a lui e, quando fu certo di tenermi saldamente, cominciò a correre.
Vorrei tanto fosse stata una mia impressione ma, appena Jacob spiccò la corsa, mi sembrò di vedere la sagoma di Alice spuntare in giardino.
Decisi di non pensarci più e mi concentrai sul vento che fischiava nelle mie orecchie e mi scompigliava i capelli. Che strano: correvo da molti anni con Jacob, ma ogni volta mi sembrava la prima. Tutto sembrò andare per il meglio ma, a metà strada, incrociammo Rosalie: di sicuro stava tornando a casa ansiosa di vedermi; restò immobile per la sorpresa e ci seguì con lo sguardo fin quando non ci vide più.
Poco dopo notai che il ritmo della corsa stava rallentando, fino a cessare del tutto. Jacob mi fece scendere, andò dietro un cespuglio e ne tornò in forma umana.
“Allora, vuoi dirmi cosa sta succedendo?” mi domandò esasperato.
Ormai dovevo spiegarli: “ Alice pensa che ultimamente io stia trascurando la mia famiglia per passare più tempo con te e..”
“Davvero Alice pensa questo?”
“Bhè..in verità, tutti lo pensano.”
“Oh. – dall’espressione si vedeva che era molto sorpreso – Continua.”
“ E allora oggi le ho promesso che avrei passato del tempo con lei invece di venire a La Push, come avevo in programma. Dovevi vederla: non stava più nella pelle, ha compilato persino una lista delle cose da fare, tra cui “cura del corpo” .”
“Ecco perché oggi sei ancora più bella” disse e si avvicinò per baciarmi. Io ricambia e dovetti trattenermi dal continuare per raccontargli il resto.
“ Come stavo dicendo, appena ha sentito il tuo arrivo si è infuriata. Non per la tua presenza, di questo sono certa, ma perlopiù per il fatto che così non avrebbe potuto ultimare gli altri punti del suo programma. Di sicuro se ti avrebbe visto si sarebbe arrabbiata molto e ti avrebbe urlato contro solo per scaricare i nervi. Le parlerò io più tardi, quando le acque si saranno calmate.”
“Ottima scelta. – commentò – Di sicuro è meglio stare lontani da Alice quando è tesa.”
“Adesso andiamo” aggiunse poco dopo.
“A casa tua?” domandai.
“ Bhè..non proprio.” Disse incerto.
“E allora dove?”. Non capivo cosa volesse dire.
“Lo saprai presto.”
Ecco a voi l'atteso quarto capitolo!!!! Spero lo gradiate: commentateee!!!