| Capitolo Diciannovesimo - Famiglia, Amicizia, Amore
"Cosa cavolo ti è saltato in mente, Matilde?!" sentivo la rabbia di Marco nella sua voce.
Rbbrividii continuando a fissare il pavimento.
"Scusami, mi sono dimenticata di chiamarti."
"Lo sai che quando rimani a dormire da Noemi devi dirmelo!" disse a voce alta.
Lo capivo, non l'avevo avvertito ed era furioso. Era bello come sempre, capivo perchè piaceva a tutte le mie amiche, ma delle occhiaie glisolcavano gli occhi.
Era stato a cercarmi tutta la notte?!
Scoppiai a piangere, incapace di tenere tutto dentro e mi buttai tra le braccia del mio fratellone.
"Scosami Marco, scusami ti prego!" dissi stringendolo forte.
Lui mi abbracciò accarezzandomi la testa, tremava.
"Ho temuto che ti fosse successo qualcosa di brutto, come alla mamma."
Sentii una stretta al cuore che mi fece, per un attimo, pentire di aver passato la notta con Mirko.
"Sono qui, Marco.." sussurrai cercando di tranquillizzarlo, lo stavo facendo soffrire. "Non ti lascerò mai, te lo giuro, ti verrò a noia e sarai costretto a mandarmi via."
Lui mi strinse a sè e lo sentii sorridere.
"Ti voglio bene, sorellina!" sussurrò e mi diede un bacio sulla testa.
Sospirai e guarai l'orologio, ormai era tardi per andarmene a scuola e non ne avevo neanche voglia dopo quello che era successo.
Guardo Marco e noto la sua stanchezza, asciugandomi le lacrime rimaste.
"Oggi, per farmi perdonare, mi occupo di te, perchè mi sembra che tu abbia anche la febbre." dissi sorridendo e lo trscinai in camera sua.
Chiusi le finestre in modo da avere un po' di buoi e lo feci distendere sul letto.
Mi misi accanto a lui e gli accarezzai i capelli, guardandolo che si rilassava beato.
"Tu e Tommaso state insieme?" sussurrò nell'oscurità creata che lasciava passare una leggera luce.
Mi morsi piano le labbra e scossi la testa.
"Non lo so." sussurrai.
Mi passò una mano intorno alle spalle e mi abbracciò.
Sorrisi e ricambiai, mi sentivo al sicuro con il mio fratellone. Mi aveva sempre protetta e, nonostante io gli dicessi che non c'era più bisogno ormai, continuava a farlo. Ma ne ero felice.
"La prima volta che ho fatto l'amore è stato alla tua età, con una mia coetanea.." sussurro e sentii come se stesse sorridendo al ricordo. "Ne ero davvero innamorato, non so se ti ricordi chi era. Si chiamava Chiara.." continuò e mi strinsi a lui, chiudendo gli occhi e concentrandomi sulle sue parole.
"Eri da Tommaso stanotte?" domandò facendomi rimanere senza parole.
Piano piano mi apparirono davanti le immagini della notte passata con Mirko, i nostri gemiti, il nostro piacere e poi il suo corpo nudo, perfetto.
Mi si bloccò il respiro e dovetti sforzarmi per controllare quello e il mio cuore che batteva all'impazzata al solo ricordo.
Sentii Marco emettere uno sbuffo di amaro divertimento.
Percepii la sua mascella serrarsi e allentare la presa sul mio corpo.
Fu come se una ventata di freddo investisse.
Scossi la testa e provai a parlare ma lui mi precedette.
"Scusa Mati, è che per me sei ancora piccola e non posso immaginare la mia sorellina.." lasciò la frase in sospeso dandomi il tempo di parlare.
"Stanotte non ero da Tommaso, ma da Mirko.." sussurrai sperando che non mi sghridasse.
Sentii nuovamente le braccia calde che mi avvolgevano e si mise su un fianco per abbracciarmi meglio.
"So cosa stai pensando, ma non è così, non mi sto divertendo affatto con due ragazzi.." sussurrai in preda all'ansia e alla paura di essere giudicata da lui.
Li coccolò accarezzandomi i capelli.
"Non sto pensando niente Mati, tranquilla."
Rilasciai un sospiro di sollievo e mi accoccolai accanto a lui.
"Non so più cosa fare.. Solo che sono innamorata di entrambi." sussurrai chiudendo gli occhi e lasciandomi coccolare come se fossi una bambina.
Sentii i suo silenzio come una lama di ghiaccio che mi trapassava e credetti per un momento che mi odiasse.
"Marco?" sussurrai e mi nacque un sorriso spontaneo sulle labbra.
Si era addormentato, così mi rilassai seguendo il ritmo lento e costante del suo cuore.
"Tu e Tommaso vi siete quasi baciati e sei andata a letto con Mirko?!" gridò quasi Noemi.
Le tirai una manata sul braccio che lei sobito si massaggiò.
"Che cavolo urli, scema!" la brontolai e lei si morse il labbro inferiore.
"Si, ecco perchè siamo spariti."
Mi guardò negli occhi, capiva la mia situazione e voleva aiutarmi, ma non trovava il modo.
Si distese a pancia in su sul letto e chiuse gli occhi.
"Non so più che fare, Noe.." sussurrai e mi distesi accanto a lei, abbracciando un peluches arancione a forma di orso che avevo fin da piccola.
"Beh, devi solo capire chi ami.."
"eh, l'amore, già.. sapessi cos'è.." dissi sospirando.
"Di chi non puoi fare a meno? A chi pensi sempre? Chi è la tua ragione di vita?"
Le lanciai un'occhiata minacciosa che la fece terminare e alzare gli occhi al cielo.
"Si, ok, so che sono entrambi importanti.." esclamò guardandomi.
"E allora cosa dovrei fare?" la guardai ma lei sembrava come tra le nuvole.
"Devi aiutare me, non pensare al tuo ragazzo!" esclamai tirandole una cuscinata e lei scoppiò a ridere, contagiando anche me.
"Ciao Mati.." sentii la suo voce sensuale attraverso il telefono.
"Mirko!"
"Come sei stata ieri notte?" chiese dolcemente e i miei pensieri tornarono a rivivere brevemente ciò che era accaduto.
Mi faceva ancora quello strano effetto che mi portava a desiderarlo ancora.
"Bene.." sussurro piano.
"Vorrei che fossi qui, insieme a me. Mi manchi da morire dopo ieri. Ti voglio.. sussurrò e chiusi gli occhi, abbandonandomi al piacere dell'immaginarlo ancora.
"Anch'io vor.." non riuscii a finire la frase che cadde la linea e mi vidi apparire davanti, la porta di camera mia spalancata, Tommaso.
Mi alzai di scatto e lo guardai, leggermente impaurita.
"Tommy?" sussurrai avvicinandomi lentamente a lui.
"Perchè l'hai fatto Mati?!" mi chiese e io non capii.
Con passo veloce e inumano mi si scagliò addosso, ma non mi fece male perchè si fermò a pochi centimetri da me.
Mi immobilizzò i polsi, tenendoli tra le mani e mi guardò negli occhi.
Non sentivo dolore, solo un'immensa beatitudine data dalla sua presenza.
Mi avvicinai a lui e gli sfiorai le labbra con le mie e lui ricambiò, sorridendo debolmente.
"Non capisco cosa mi sti succedendo.." sussurrai rendendomi conto che quando c'era lui mi sentivo come in paradiso.
Con Mirko er diverso. Paradiso e inferno. Beatitudine e passione. Dolcezza ed erotismo. Due facce della stessa moneta. Avevo bisogno di entrambi.
"Matilde, io ti amo, come fai a non capirlo?!" sussurrò e mi lasciò i polsi, stringendomi a sè.
Sentii il calore del suo corpo attraversarmi e invadermi piano.
"Lo capisco.." risposi dolcemente " ma per me sei importante tanto quanto Mirko." sussurrai infine.
" Ho bisogno di entrambi."
Anche se in ritardo (come sempre..) Spero sia stato di vostro gradimento..
Un bacio enormee!
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...ti prego posta anke il secondo capitolooooo.... 