la mia prima fan fiction, esme&carlisle

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Hana-Cullen
view post Posted on 21/8/2009, 15:17




bello anke questo continua
 
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Làvì<3
view post Posted on 23/8/2009, 00:48




Bravissima!
qnche questo capitolo è stupendo!
 
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deddepattinson
view post Posted on 24/8/2009, 12:09




e tu quando ti decidi e postare il prossimo capitolo!?!?! o mamma.... sta diventando un lavoro a tempo pieno fare minacce...cmq se vuoi le facio anke cn te!! dmn ultimo giorno x postare il capitolo...se poi sarò costretta a minacciarti cm faccio cn le altre!!!! SUUUUUUUUU POSTA IL PROSSIMO CAPITOLO!!!!
 
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little vamp
view post Posted on 25/8/2009, 10:56




ed ecco per voi...il 4 capitolo!!.....
INCUBI E SOGNI


Nel dicembre del 1919 l’incubo riprese.
Era una bella mattina soleggiata, anche se fredda, nulla a mio avviso avrebbe potuto renderla peggiore, ma il destino a quanto pare non la pensava al mio stesso modo. Charles tornò esattamente alle 10 e 37, mentre io stavo stendendo il bucato in giardino.
Cantavo una delle mie canzoni preferite mentre mi crogiolavo alla luce del sole inebriata dal profumo di marsiglia emanato dai panni appena lavati. Tra il pallore dei lenzuoli apparve nella mia visuale una macchia verdastra. Subito non ci feci caso, pensavo fosse uno scherzo della mia immaginazione, ma poi questa macchia si fece più grande assumendo le forme di un uomo.. un uomo che io purtroppo conoscevo. La sua camminata, il suo sorriso malizioso e folle, il colore dei suoi capelli che non era ne nero ne castano, il suono dei suoi denti che strisciavano gli uni sugli altri..
Charles era tornato..
La guerra era finita da alcuni mesi e io, peccato dei peccati, speravo ardentemente che il nome di mio marito comparisse tra quelli dei caduti; probabilmente però, visto che colui che avevo davanti sembrava vivo, non era successo ciò che avevo desiderato..
“Mi sei mancata..”
La sua voce era stranamente gioviale, come se quegli orrori invece di spegnerlo lo avessero rifocillato.
Abbassai lo sguardo cercando di non incrociare i miei occhi color cioccolata con i suoi color della pazzia.
“Cosa c’è, non vieni a salutare tuo marito?”
Si avvicinò a me a braccia aperte lasciando cadere a terra la sacca verde che probabilmente conteneva i suoi averi; ora solo qualche passo ci divideva e di nuovo i miei piedi rimanevano fissi al suolo.
Lo potei sentire sorridere e poi, stranamente, mi raggiunse con un abbraccio invece che con un pugno o un ceffone.
Il suo petto era caldo, bollente quasi, ma per me era sgradevole come la prima volta che mi aveva stretto a se.
“Bentornato Charles.”
Atona, fredda, come se la morte mi avesse agguantata.
Sciolsi quell’abbraccio e lo guardai negli occhi, volevo cercare quell’antica forza che avevo da ragazzina ma nulla bussò alla mia anima.
“Solo questo..? Io sto via per degli anni e nemmeno un ‘mi sei mancato amore mio’, oppure ‘finalmente sei di nuovo da me’!
Vedo che in questi anni ancora non hai imparato la disciplina!!”
Eccola, come un tempo, quella sua ferocia si palesava sul suo volto che si contraeva in un’espressione piena di rabbia e follia. Le sue pupille si allargavano facendo apparire i suoi occhi come due pozze nero profondo che se non stavi attento rischiavano di risucchiarti. Le sue labbra, sottili e sempre imbronciate, si piegarono all’inverosimile verso il basso mostrando i denti bianchi appena macchiati dal marrone del tabacco da masticare.
I pugni serrati lungo i fianchi sembravano aspettare solo un ordine per colpire; dovevo scappare, dovevo fuggire assolutamente ma ancora una volta i miei piedi non seguirono le mie disposizioni rimanendo immobili a terra.
“Charles..”
Quasi supplicante, pronunciai quel nome che tanto mi terrorizzava, portai le mani davanti al volto ancora prima che il colpo arrivasse ma quando sentii un dolore tremendo diffondersi dalla guancia all’occhio destro capii che non era servito a molto.
“Moglie ingrata!! Tu stai a casa al sicuro mentre io in guerra rischio la vita e al mio ritorno nemmeno un po’ di riconoscenza?!”
Pugni su pugni raggiungevano il mio viso e il mio corpo, io incassavo stringendo i denti mentre lacrime su lacrime mi rigavano la pelle livida.
Straziata ancora una volta da quel marito padrone non riuscii a fare nulla di quello che mi ero riproposta in quegli anni.
Mi trascinò dentro tirandomi per i capelli mentre io scalpitavo come un cavallo impazzito; buttandomi a terra mi strappò la camicetta color senape e di nuovo prese ad approfittare di me come faceva un tempo.
Non importava quanto io urlassi.. non importava quanto io lo supplicassi di fermarsi, non importava quanto io piangessi o perdessi sangue. Il suo piacere aumentava in relazione al mio dolore.
Quella fu la notte più lunga della mia vita.
La mattina mi ritrovai riversa sul pavimento in un mare cremisi, il volto impiastrato di lacrime e sangue, i vestiti lacerati e il corpo livido e dolorante. Charles dormiva sul nostro letto beatamente.
Mi tirai su, faticosamente, e mi trascinai verso la cucina. Aprii un cassetto e ne tirai fuori il coltello più affilato che avevo puntandomelo alla gola.
Tremai per quelli che sembrarono lunghissimi istanti ma poi lo dovetti riporre.
Non avevo il coraggio di uccidere me stessa e allo stesso modo non volevo togliere la vita a Charles anche se era un mostro.
Caddi a terra, scivolando sui mobili della cucina, e piegandomi su me stessa presi a piangere a dirotto cercando comunque di non far troppo rumore per non svegliarlo.. non volevo che mi vedesse così ma soprattutto non volevo che riprendesse l’incubo della sera prima..

Qualche settimana dopo la “notizia” mi schiaffeggiò il viso con una tale violenza che fui costretta a rivedere la mia intera esistenza.
Ero incinta!
Sul momento pensai di abortire, l’idea che quella creatura fosse il frutto delle violenze di Charles su di me non mi permetteva di accettare la sua vita, ma poi il buonsenso mi fece ragionare. Quel bambino, nonostante non fosse stato concepito dall’amore, era comunque il MIO bambino. Non potevo farlo morire, non potevo non volerlo, ma soprattutto, non potevo farlo vivere in quella casa. Se fosse nato sotto la “stella malefica” di quell’uomo avrebbe patito ciò che pativo io ogni giorno. Sarebbe cresciuto con il perenne terrore negli occhi. Non volevo che una creatura così pura e innocente come poteva essere un’infante fosse macchiato da tale infamia.
Doveva rimanere candido e puro, doveva vivere la sua infanzia come l’avevo vissuta io, in totale serenità.
Fu questo a catalizzare la mia forza che io credevo perduta. Mancavano pochi giorni all’anno nuovo e di certo non volevo festeggiare quell’avvenimento con Charles. Presi su i pochi averi veramente importanti di cui disponevo e un pomeriggio, mentre mio marito era uscito per lavoro, sparii di casa senza lasciare nemmeno un biglietto o una piccola traccia che potesse condurre a me.
Allo scoccare del 1920 ero da mia cugina Margareth che, con grande mia riconoscenza mi, anzi, ci ospitò nella sua casa di Milwaukee.
Era stata la mia salvezza e quella notte, sotto la pioggia scrosciante, battezzai il mio ritorno alla vita.



[Carlisle fragment]
Milwaukee.
Notte fonda per le strade della città silenziosa allo scoccare dell’anno nuovo. Le finestre erano illuminate dalle luci della festa e in ogni angolo si poteva percepire il sapore della felicità.
Camminando sotto la pioggia incessante, le mani in tasca e il volto basso, cercavo di placare, con scarsi risultati, la mia vorace voglia di sangue.
Non cacciavo da giorni, non avevo avuto il tempo di farlo a dire il vero, troppe emergenze in ospedale quella settimana.
I miei occhi, solitamente dorati e limpidi, quella sera erano neri come la pece. La gola mi bruciava mentre digrignavo i denti come per masticare l’aria. Speravo che nessuno sventurato umano si presentasse davanti a me ma poi, il fragrante odore di una ragazza, mi condusse in un vicolo buio e inanimato. Piccola, delicata, bianca come la luna e bellissima.. mi ricordò una vecchia figura che mai se ne era andata dalla mia memoria. La stupenda ragazzina di Columbus, la dolce Esme, tanto deliziosa quanto bella; ma era improbabile che fosse lei anche se l’odore era lo stesso e simile mi appariva il suo sembiante.
Cercando di ammonire quella creatura proruppi in un lungo ringhio prima di saltarle a pochi centimetri dal viso. Ero molto più alto di lei, io così forte, lei così fragile…
Sobbalzò e finalmente potei scorgere i suoi occhi color cioccolata, anche quelli così uguali a quelli della ragazzina di Columbus.
Provai un desiderio indescrivibile, non era come al solito quando si, anelavo il sangue umano ma vi resistevo senza problemi, questa volta era diverso, il suo sangue cantava per me come faceva quello di Esme da bambina..
Era come una specie di droga, un qualcosa di cui non potevo fare a meno.
Persi in un secondo la testa, la spinsi al muro mentre la pioggia ci bagnava entrambi ma la giovane non oppose resistenza. Mi fissava spaventata ma anche desiderosa. I suoi grandi e dolci occhi quasi bruciavano di nostalgia come se in me avesse trovato un antico fantasma.
“Carlisle..?”
Le sue labbra pronunciarono il mio nome e io mi raggelai sul posto. Come faceva a conoscermi? Avevo cercato di non crearmi troppe conoscenze in quella città tenendo celati il mio vero nome e cognome e invece quella ragazza conosceva il primo a perfezione.
La spostai, con forza, trascinandola sotto la luce sfarfallante di un lampione e ne ebbi finalmente la certezza.. quella ragazza era Esme, la bambina di Columbus, non potevo dimenticare i suoi lineamenti anche se sembrava segnata da qualcosa di tremendo.
Finalmente il lampione cessò di “vivere” e rimanemmo assieme lambiti dal buio, non volevo che mi vedesse in quello stato, volevo che pensasse che tutto ciò era soltanto un sogno e io soprattutto dovevo scappare se non volevo tramutare quel sogno in un terribile incubo ma la volevo, desideravo il suo sangue e il suo corpo.
Le mie mani si mossero e in un secondo le cinsi la vita. Ora non poteva scapparmi.. ora era totalmente, incommensurabilmente, mia..


ecco il quarto capitolo....!!!come promesso!! ^_^....
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 25/8/2009, 11:36




bellissimo
 
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»my_Lullaby
view post Posted on 25/8/2009, 11:44




woooww!!
Jessica, solo adesso ho letto i capitoli e ne sono rimasta meravigliata.
Mi dispiace non averli letti prima.
Mi piace molto il modo in cui scrivi e anche la storia è davvero originale: bravissima!
Posta al più presto il prossimo capitolo, oppure mi dovrò unire a Dedde nel minacciarti!
 
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deddepattinson
view post Posted on 25/8/2009, 13:08




bellllllisssssimooooooooooooo!!!!! complimentissimi...wooooooow... ma adesso quando leggeremo il prossimo capitolo????..... postalo al + presto!!!! se nn lo farai sn pronte dele minacce..
 
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Làvì<3
view post Posted on 26/8/2009, 11:19




Solo una parola.. MERAVIGLIOSO!

complimentiii
 
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little vamp
view post Posted on 27/8/2009, 10:34




CITAZIONE (»my_Lullaby @ 25/8/2009, 12:44)
woooww!!
Jessica, solo adesso ho letto i capitoli e ne sono rimasta meravigliata.
Mi dispiace non averli letti prima.
Mi piace molto il modo in cui scrivi e anche la storia è davvero originale: bravissima!
Posta al più presto il prossimo capitolo, oppure mi dovrò unire a Dedde nel minacciarti!

tranquilla...e cmq grazie per i complimenti!!cmq no ti ci metti anche tu??....aiutooo!!!scherzo...cmq penso che domani posterò il prox capitolo!!! ^_^


CITAZIONE
Solo una parola.. MERAVIGLIOSO!

complimentiii

grazie..mi fa molto piacere che vi piaccia!!

CITAZIONE
bellllllisssssimooooooooooooo!!!!! complimentissimi...wooooooow... ma adesso quando leggeremo il prossimo capitolo????..... postalo al + presto!!!! se nn lo farai sn pronte dele minacce..

prometto,giuro che lo posterò domani!!!
 
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deddepattinson
view post Posted on 28/8/2009, 14:02




se nn lo posti dmn...ti minaccio e apro un club.....va bn????????
 
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little vamp
view post Posted on 28/8/2009, 14:14




ecco il 5 capitolo...vi informo che io mancherò per una settimana...quindi mi dispiace dirlo maper ora mi fermo qui.!!! ^_^

Capitolo 5:
Frammenti di una notte

[Esme fragment]
Immobile, sotto quel lampione ci guardavamo l’un l’altro.
Non mi ero sbagliata, quello era veramente Carlisle o comunque qualcuno che gli somigliava tremendamente.
Non aveva detto una parola da quando mi aveva schiacciata al muro, solo un ringhio, potente e lungo.
Sentivo la fame, la potevo palpare e assaporare in lui. Sembrava mi volesse mangiare ma anche che mi desiderasse intensamente.
Non era il Carlisle che avevo conosciuto a sedici anni eppure non ne avevo paura; forse era un sogno, un’allucinazione dettata da chissà quale condizione. Forse avevo la febbre dopo tutta l’acqua che avevo preso ed avevo cominciato a delirare ma non mi interessava. Volevo che quel delirio, che quella follia continuasse; se mi permetteva di vedere il mio Carlisle allora non doveva finire assolutamente.
La luce del lampione si spense in un secondo e ci ritrovammo al buio, ebbi paura, paura che lui scomparisse così come era apparso ma non fu così, le sue braccia mi cinsero la vita stringendomi a se con forza. Io chiusi gli occhi sospirando e mi aggrappai a lui. Ero sua, totalmente sua, per la prima volta in vita mia volevo appartenere a qualcuno.
“Carlisle.. non posso credere che tu..”
Mi bloccò le labbra in un bacio, rovente, appassionato, impedendomi di continuare ciò che stavo dicendo e la mia mente si svuotò, totalmente, tanto che faticai a comprendere la natura di ciò che stava succedendo.
Le sue forti braccia mi sollevarono da terra mentre il suo bacino si insinuava tra le mie gambe. Premeva contro di me con forza e io, eccitata, rispondevo a quei gesti allo stesso modo.
Protetti ancora dai vestiti i nostri corpi si muovevano in un turbine di eccitazione sotto la pioggia incessante che bagnava la nostra pelle.
Freddo e caldo, due cose apparentemente diverse ora erano come fuse nello stesso essere. Lui raffreddava i miei umori con la sua pelle ghiacciata, io riscaldavo lui con la mia bollente. Ci completavamo, eravamo fatti l’uno per l’altra.



[Carlisle fragment]
Come avevo fatto a vivere senza di lei per tutti quegli anni?
Come avevo potuto stare lontano dalla mia droga?
Non trovai risposta a queste domande, il mio cervello era tutto proiettato su di lei, sul piacere che mi dava la sua vicinanza e il suo profumo.
Volevo sentirla gemere, riempirsi le labbra del mio nome, farla urlare, eccitare. E poi volevo il suo sangue, caldo e dolce nettare, sapevo che era LUI che mi stava facendo comportare a quel modo, o almeno aveva fatto scattare la scintilla.
Molte volte avevo fantasticato su di lei lasciandomi prendere anche dalla lascivia mentre la vedevo, nella mia mente, contorcersi di piacere sotto i miei baci e carezze.
Avrei voluto fare ciò che stavo portando avanti in quel momento anche quando lei mi si dichiarò, ma fortunatamente il mio buon senso mi fermò. Ero pazzamente innamorato di lei, lo sapevo anche allora, e proprio per quello non le rivelai mai i miei sentimenti, per salvarla..
Scesi in una scia di baci sul collo, sentivo il suo sangue pulsare sotto la mia pelle e aprii le labbra lasciando sporgere i canini affilati come rasoi.
“Mia.. totalmente mia..”
Le sussurrai all’orecchio mentre graffiavo il suo collo delicato.
Avrei potuto affondare quelle “armi” nella sua carne e toglierle la vita in un secondo ma non lo feci. Per la prima volta fu la lussuria di quel momento a sostenermi non la razionalità che di solito mi contraddistingueva.
La mia Esme aveva il dono di farmi impazzire, anche quando era ragazzina, riusciva sempre a farmi cadere in tentazione.
“Chiama il mio nome.. di che sei mia..”
Una voce bassa, roca ed eccitata mi uscì dalla bocca mentre leccavo il suo collo esplorandolo con la mia lingua ghiacciata.
La sentii gemere e reclinare all’indietro la testa; io sorrisi compiaciuto, stavo raggiungendo uno dei miei obbiettivi..



[Esme fragment]
Come ad un comando io obbedii al mio “padrone”..
“Carlisle, tua.. sono solamente..”
Non riuscii a finire la frase, di nuovo l’eccitazione serpeggiò sul mio corpo facendomi gemere.
La sua lingua attraversava il mio collo senza indugi e le sue mani, peccatrici mani, stavano esplorando il mio ventre da sopra la camicetta di seta, sotto il cappotto.
Arrivarono ai miei seni rotondi e perfetti, gonfiati dagli ansimi che lui mi causava, e trovarono perfetto appiglio su di essi come se fossero fatte proprio per toccarmi a quel modo.
“Dovremmo fermarci..”
Ansimò togliendomi il cappotto marrone che cadde a terra.
Io non volevo che si fermasse, per la prima volta in vita mia provavo piacere nello stare con un uomo e se anche quello fosse stato un sogno, un’onirica visione della mia debole mente, non volevo che avesse fine perché era il mio Carlisle quello che avevo davanti.
“No, continua, non fermarti!”
“E’ pericoloso..”
Pericoloso per chi?
Non avevo mai avuto paura di lui, non lo ritenevo una minaccia per me, tantomeno in quel momento.
“No, non è vero!”
“E’ pericoloso per te..”
Ringhiò sigillando quel verso sulle mie labbra in un nuovo bacio.
Le sue mani scesero dai miei seni ai miei fianchi insinuandosi oltre lo spacco della gonna. Indugiarono per qualche istante sul pizzo delle mie calze autoreggenti e poi viaggiarono verso i miei glutei palpandoli senza ritegno.
Era un lato di Carlisle che non conoscevo, quella voluttà non credevo che facesse parte del suo essere, fu una piacevole sorpresa sapere che mi desiderava a tal punto.. oppure anche quello era uno stupido parto della mia mente?!?



[Carlisle fragment]
Non potevo continuare così.
Noi vampiri perdiamo facilmente la concentrazione, soprattutto quando estasi per la carne ed eccitazione per il sangue si frappongono; se io avessi perso il controllo per Esme sarebbe stata la fine.
Le reclinai la testa baciandola e graffiandola ripetutamente su quel candido collo che tanto avevo anelato negli anni, era l’unica donna al mondo a provocare in me quel desiderio, nella mia lunga vita non avevo mai provato nulla di simile per qualcun’altra nonostante di donne io ne avessi avute molte.
Un ultimo bacio mentre le mie dita spostavano frettolosamente il pizzo delle sue mutandine e poi mi lanciai all’indietro, ansimando per lo sforzo che stavo compiendo nel lasciarla libera, capendo che non potevo continuare così o l’avrei fatta mia, totalmente mia.
“Basta!”
Lei mi guardava quasi dispiaciuta, si copriva il collo con una mano, le gote rosse e il respiro veloce, potevo sentire il battere frenetico del suo piccolo e fragile cuore.
“Perché..?”
Mi chiese timidamente, sembrava che si stesse per mettere a piangere.. non volevo questo ma per la sua incolumità era meglio che io mi fermassi. Era troppo deliziosa, sensuale.. ne avrei fatto brandelli di lei, avrei sfogato sul suo corpo tutto me stesso.. non potevo.
Mi avvicinai a Esme lentamente e la baciai di nuovo, un bacio lungo e passionale, profondo come l’amore e il desiderio che provavo per lei.
“Ti amo..”
“Carlisle.. anche i..”
Le sue gambe vacillarono mentre un piccolo gemito le usciva dalle labbra e poco dopo mi cadde tra le braccia priva di sensi.
La guardai, beata e con il viso disteso e immaginai ancora una volta come sarebbe stato poterla prendere, ma poi ritrovai il controllo e cacciai quelle immagini dalla mia mente.
La presi tra le braccia sollevandola. Seguendo la scia del suo odore arrivai davanti una piccola casa, “Margareth Platt”, lessi sulla cassetta da lettere.
La poggiai delicatamente sulla soglia dell’abitazione e bussai sparendo nella notte. Non appena mi fui assicurato che Esme fosse al riparo me ne andai.
Cercai per giorni di dimenticare quella notte, ma il suo profumo, la sua voce, il suo calore e i suoi occhi.. tutto ciò era veramente difficile da scordare.
Speravo intensamente che un giorno o l’altro ci saremmo rivisti ma.. sapevo che non doveva accadere, per lei.. ma soprattutto per me e la mia sanità mentale..
 
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deddepattinson
view post Posted on 28/8/2009, 14:35




strepitosooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!! cm faccio a nn leggere x una settimana qst ff??????????????? x favore appena vieni posta il seguito,x favore???????? baciiiiiii e buon divertimento!!!!!
 
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little vamp
view post Posted on 28/8/2009, 17:34




CITAZIONE
strepitosooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!! cm faccio a nn leggere x una settimana qst ff??????????????? x favore appena vieni posta il seguito,x favore???????? baciiiiiii e buon divertimento!!!!!

grazie dedde..lo so sarà difficile..ma prometto che appena torno posto il 6 capitolo!!!
xoxo...e grazie... ^_^
 
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Hana-Cullen
view post Posted on 29/8/2009, 16:18




bellissima si dai posta il prima possibile
 
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Làvì<3
view post Posted on 30/8/2009, 11:20




Oddiooo! Meravigliosa! complimenti!
non vedo l'ora di leggere il seguitoooo!
Torna presto da noiiiii!
 
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57 replies since 6/8/2009, 18:06   964 views
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