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| CITAZIONE (Ricknto @ 1/7/2008, 18:57) Girovagando su internet ho trovato questa assurda curiosità. Sembra che la Fazi editore abbia "dimenticato" di trascrivere un pezzo di libro, pezzo che si ritrova nelle copia inglese. Come detto dal titolo stesso, è un pezzo da aggiungere a pagina 452. Facendo un po' di calcoli dovrebbe essere inserito dopo la frase "E a quel punto scivolai dal burrone a cui mi sentivo appesa. Tutto diventò nero." Io ve lo posto qui!! Buona lettura
La prima cosa di cui mi accorsi erano le mani fredde che mi toccavano. Non solo un paio di mani. Braccia che mi stringevano, un palmo che sorreggeva la mia guancia, dita che mi accarezzavano la fronte, altre dita che mi stringevano il polso. Poi mi accorsi delle voci. Sulle prima fu un semplice mormorio, che aumentò di intensità e definizione come se qualcuno stesse alzando il volume di una radio. “Carlisle…sono qui tra cinque minuti”. Era la voce ansiosa di Edward. “Tornerà tra noi quando si sentirà pronta, Edward”. Era la voce di Carlisle, calma e decisa come sempre. “Con tutto quello che ha passato oggi, è logico che la sua mente si difenda”. Ma la mia mente era indifesa. Ero intrappolata da una certezza che non mi aveva abbandonata nemmeno nell’incoscienza, un dolore che faceva parte del buio. Mi sentivo totalmente staccata dal mio corpo. Come se mi avessero rinchiusa in un angolino della mente, incapace di riprendere il comando. E non potevo farci nulla. Non riuscivo a pensare. Il tormento era troppo forte. Non c’era via di scampo. Jacob Jacob. No, no, no, no, no… “Alice, quanto tempo ci resta?”, domandò Edward, ancora teso. Le parole rassicuranti di Carlisle non lo avevano scalfito. Da lontano, la voce di Alice. Era squillante e su di giri. “Ancora cinque minuti. E Bella riaprirà gli occhi tra trentasette secondi. Sono sicura che è già in grado di sentirci”.
Finito! ^__^ Nell'edizione nuova l'hanno messo perché io l'ho letto sul libro.
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